La commissione per la valutazione di impatto ambientale (Via-Vias, ndr) del ministero dell’Ambiente ha approvato, nella tarda serata di mercoledì 13 novembre, il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina. Ma il semaforo verde del dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin è arrivato con alcune prescrizioni, cioè con modifiche che i progettisti dovranno prevedere durante i lavori.
Le condizioni, si apprende da fonti del Mase, riguardano non solo l’ambiente naturale, terrestre, marino e agricolo, ma anche «aspetti relativi a progettazione di dettaglio per le opere a terra, relativi a cantierizzazione, gestione delle materie, approvvigionamenti, rumore e vibrazioni».
Superate le frizioni con la Società Stretto di Messina: ora manca solo il Cipess
La Via rappresenta l’organo indipendente che esamina tutti i grossi progetti di infrastrutture presentati in Italia: senza il parere favorevole della commissione, infatti, i cantieri non possono essere avviati. L’iter prevede che i progetti possano essere approvati totalmente, respinti (e quindi bocciati), oppure approvati con prescrizioni, come nel caso del ponte sullo Stretto.
Il parere arriva dopo un lungo dibattito tra il Mase e la Società Stretto di Messina, committente dell’opera, circa la documentazione presentata dalla società. Dalla precedente commissione Via (scaduta a maggio e poi rinnovata a luglio scorso in tutte le sue componenti) sono state sollevate 239 obiezioni.
La valutazione della commissione rappresenta un passaggio fondamentale per l’avvio dei lavori perché ora manca solo un’ultima autorizzazione: quella del Cipess (il comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) attesa entro il 31 dicembre. È plausibile aspettare l’avvio dei lavori nei primi mesi del 2025.
Salvini: per l’Italia il Ponte sarà un passo avanti
È «assolutamente» un allarme infondato quello del rischio sismico del Ponte sullo Stretto. A dirlo è stato il vicepremier nonché ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervistato a Mattino 24. «A questo Ponte stanno lavorando alcune migliaia tra i migliori professionisti al mondo, non solo italiani, ma spagnoli, giapponesi, americani, docenti universitari di mezzo mondo».
«Per l’Italia sarà un passo in avanti dal punto di vista ingegneristico, logistico, infrastrutturale, di risparmio di tempo, di risparmio di emissioni di CO2. E ultimo, secondo le stime, non della politica, ma dei tecnici, ci saranno 120mila posti di lavoro creati in due zone che sono ad altissima densità di disoccupazione giovanile e di infiltrazione anche della malavita», ha detto Salvini. (riproduzione riservata)
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