Il governo giapponese ha annunciato un piano di investimento di circa 61,7 miliardi di euro per sostenere i settori dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale del paese. L’iniziativa, che si estenderà fino alla fine del decennio, mira a generare circa 104 miliardi di dollari in investimenti pubblici e privati durante questo periodo.
Secondo un rapporto di Reuters, questo nuovo finanziamento sarà destinato in particolare alla fonderia di chip statale Rapidus e ad altri fornitori di chip per l’IA.
Rapidus: l’azienda statale centrale nel rilancio tech del Giappone
Rapidus è stata fondata nel novembre 2022 con un investimento iniziale di oltre 500 milioni di dollari da parte del governo giapponese e di otto aziende tecnologiche e automobilistiche giapponesi, tra cui SoftBank, Sony e NTT. Parlando in una conferenza stampa questa settimana, il Primo Ministro giapponese Shigeru Ishiba non ha fornito dettagli su come verrà finanziata l’iniziativa, ma ha dichiarato che il governo non emetterà obbligazioni per coprire il deficit. Inoltre, il governo ha affermato che non intende aumentare le tasse per finanziare il piano da 65 miliardi di dollari.
La lunga strada verso l’indipendenza da Cina e Taiwan
Negli ultimi anni, anche Stati Uniti e Unione Europea hanno lanciato ambiziosi programmi per sostenere le industrie dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale, riflettendo l’importanza strategica di questi settori. Negli USA, il CHIPS and Science Act ha stanziato oltre 52 miliardi di dollari per potenziare la produzione di semiconduttori e ridurre la dipendenza dalle importazioni asiatiche. Allo stesso modo, l’UE ha introdotto il Chip Act Europeo, con un investimento di circa 43 miliardi di euro (sia pubblici che privati), puntando a raddoppiare la propria quota di mercato globale nella produzione di semiconduttori entro il 2030.
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