Investimenti di Hannah Bronfman
Hannah Bronfman, nota per il suo significativo seguito sui social media, è un’affermata angel investor con un portafoglio che comprende più di 70 aziende. Tra queste, spiccano brand di bellezza come Topicals e Sienna Naturals. La sua carriera nel campo degli investimenti è cresciuta esponenzialmente grazie alla sua volontà di supportare fondatori che spesso non ricevono l’attenzione e il finanziamento che meritano. Durante il suo intervento ad AfroTech, Bronfman ha sottolineato come la sua esperienza come fondatrice le abbia fornito preziosi strumenti per comprendere il processo di investimento e le dinamiche del settore.
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Il suo approccio all’investimento va oltre la semplice allocazione di capitale; Bronfman offre anche mentoring e supporto pratico, facilitando così lo sviluppo delle giovani imprese. Ha enfatizzato l’importanza della rete di contatti, esortando coloro che desiderano entrare nel mondo degli investimenti a dialogare con le figure professionali che li circondano. Questo approccio relazionale si traduce spesso in opportunità di investimento in aziende emergenti, creando un ecosistema in cui i fondatori possono prosperare nonostante le difficoltà nel trovare finanziamenti.
Bronfman ha parlato anche della discrepanza nella rappresentanza degli investitori neri nel settore, indicando che le piccole aziende di fondatori neri ricevono finanziamenti in misura notevolmente ridotta. Ciò ha contribuito alla sua decisione di concentrarsi sui fondatori trascurati, volendo contribuire a un cambiamento significativo in un’industria nota per la sua opacità. Investire in tali fondatori non solo aiuta a costruire la loro attività, ma rappresenta anche una missione più ampia: creare maggiore equità e inclusività nel panorama degli investimenti.
La carriera di un angel investor
Hannah Bronfman ha costruito una carriera significativa come angel investor, un percorso che si è evoluto parallelamente alla sua attività di imprenditrice. Con oltre 70 investimenti a suo nome, Bronfman ha saputo individuare opportunità in settori spesso trascurati, offrendo il suo sostegno a fondatori provenienti da contesti variegati. La sua iniziativa imprenditoriale, HBFIT, le ha fornito non solo esperienza ma anche una rete di contatti preziosa, consolidando il suo ruolo di mentore per altri potenziali investitori e fondatori.
La trasparenza e l’accessibilità sono temi ricorrenti nel suo approccio. Durante un’intervista ad AfroTech, Bronfman ha condiviso come la sua azione nel settore degli investimenti non si limiti alla fornitura di capitale. Ella ha sottolineato l’importanza delle relazioni, affermando che molti investitori sono già presenti nella vita di ciascuno, ma spesso non si rendono conto di avere l’opportunità di operare in questo modo. “Iniziare conversazioni informali può aprire porte che non pensavi nemmeno di avere”, ha affermato, evidenziando il potere di un semplice scambio di idee.
Bronfman ha accolto con favore le comunicazioni dirette, mostrando una disposizione aperta nei confronti di chi desidera avvicinarsi al mondo degli investimenti. La sua volontà di ricevere cold email e di esplorare possibilità al di fuori di un contesto formale la distingue da molti investitori tradizionali, rendendo il suo modello di lavoro più accessibile. Questo approccio, caratterizzato da una connessione autentica e un supporto pratico, rappresenta una risorsa fondamentale per fondatori che navigano un ecosistema di investimento noto per la sua complessità.
Lezioni apprese da HBFIT
Hannah Bronfman ha condiviso con sincerità e apertura i preziosi insegnamenti tratti dalla sua esperienza come fondatrice di HBFIT, il marketplace dedicato alla salute, bellezza e benessere, recentemente chiuso dopo otto anni di attività. Durante il suo intervento ad AfroTech, ha discusso le sfide che ha affrontato lungo il percorso imprenditoriale, sottolineando l’importanza di una solida rete di supporto. La sua lotta personale con i conflitti tra co-fondatori ha rappresentato un momento cruciale, evidenziando quanto sia fondamentale la comunicazione e la coesione all’interno di un team. Il fallimento di HBFIT le ha insegnato lezioni dure, ma necessarie, sulla gestione delle relazioni e sulla resilienza necessaria per superare le difficoltà imprenditoriali.
Bronfman ha enfatizzato l’importanza del sostegno reciproco all’interno della comunità imprenditoriale, esortando i partecipanti a cercare aiuto e a sfruttare le proprie connessioni. Ha chiarito che molti nella sua audience potrebbero già avere nel loro network persone disposte a investire o a fornire consigli, e ciò offre un punto di partenza fondamentale. “Non bisogna avere paura di chiedere”, ha affermato, incoraggiando così un approccio più proattivo alla creazione di opportunità. Inoltre, ha sottolineato la necessità di sentirsi a proprio agio nell’investire solo l’importo che si è disposti a perdere, suggerendo che il rischio può essere gestito in modo strategico.
La cultura dell’investimento, secondo Bronfman, dovrebbe anche includere conversazioni non necessariamente orientate al profitto. Le interazioni informali, secondo la sua esperienza, possono rivelarsi fruttuose e portare a collaborazioni inaspettate. Questo approccio non convenzionale è parte della sua strategia per abbattere le barriere che spesso esistono nel settore degli investimenti, rendendolo accessibile anche ai fondatori emergenti. La sua disponibilità a ricevere messaggi diretti e a partecipare a discussioni casuali rende il suo profilo di investitrice distintivo e attraente per chi cerca supporto e guida.
La rappresentanza nel settore degli investimenti
La questione della rappresentanza nel settore degli investimenti è stata sollevata da Hannah Bronfman durante il suo intervento ad AfroTech, evidenziando l’escalation di interesse verso un’industria in gran parte dominata da figure non nere. Bronfman ha sottolineato che meno del 5% degli investitori sono neri, realtà che contribuisce non solo a una mancanza di visibilità per i fondatori neri, ma anche a un circolo vizioso di esclusione nella concessione di fondi. Sono sempre più evidenti gli sforzi tesi a rendere il settore più trasparente e accessibile, proprio per innalzare la rappresentanza e far emergere i talenti che questa comunità ha da offrire.
Rivolgendosi a un pubblico composto da giovani professionisti neri, Bronfman ha esortato i partecipanti a prendere iniziativa, incoraggiandoli a realizzare che molti intorno a loro possono già operare come investitori o avere collegamenti preziosi. “Iniziare conversazioni all’interno della propria rete può aprire porte invisibili”, ha affermato, evidenziando l’importanza di approcciarsi in modo strategico e consapevole al networking.
La mancanza di fondi adeguati per le startup di fondatori neri è un problema rilevante, e Bronfman ha fatto notare che solo una ristretta parte di questi fondi viene diretta a tale demografia. Le aziende fondate da neri spesso ricevono finanziamenti insufficienti, e questo rappresenta un grave handicap nel loro percorso di crescita. Bronfman ha colto questo punto per esortare gli investitori a diversificare i loro portafogli, sottolineando che l’aumento della rappresentanza di investitori neri non solo facilita l’emergere degli imprenditori ma promuove anche un ciclo virtuoso di crescita e opportunità nel settore.
In un contesto in cui le grandi acquisizioni possono causare tensioni nella comunità, come dimostrato dal caso dell’acquisizione di Mielle da parte di P&G, Bronfman ha rimarcato che la mancanza di conglomerati neri di riferimento porta alla frustrazione tra i fondatori che non trovano alternative sostenibili e culturalmente affini. “Non abbiamo conglomerati che riflettano la nostra cultura, che siano in grado di comprendere e supportare i brand neri”, ha affermato, richiamando l’attenzione sulla necessità di un cambiamento sistemico per creare opportunità autentiche. L’impegno di Bronfman nel migliorare la rappresentanza e l’accesso agli investimenti sta diventando sempre più cruciale nel panorama attuale, rendendo il suo lavoro ispiratore per molti.
Obiettivi futuri e lancio del fondo
Hannah Bronfman sta pianificando un’espansione significativa del suo operato nel campo degli investimenti. Dopo un periodo in cui ha gestito special purpose vehicles (SPV) per partecipare a round di finanziamento più sostanziali, ora sta valutando la creazione di un proprio fondo. Questa decisione è stata influenzata dalla crescente consapevolezza delle problematiche relative ai marchi neri, evidenziata dal dibattito pubblico attorno all’acquisizione di Mielle da parte di P&G, dove i fondatori sono stati accusati di “tradire” la loro comunità. Bronfman ha dichiarato che manca un sistema alternativo, esprimendo il desiderio di costruire un conglomerato che possa fungere da punto di riferimento per i marchi neri, affermando: “Dove sono i nostri conglomerati neri, simili a LVMH?”.
Con un piano di investimento mirato, Bronfman intende concentrarsi sulle startup in fase di Series A, proponendo fondi da 1 a 3 milioni di dollari. La sua visione è chiara: creare un ambiente di investimento che non solo sostenga le aziende in crescita ma che garantisca anche la rappresentanza e il supporto dei fondatori neri nel mercato. Considera le proprie iniziative come un modo per porre rimedio alla scarsa visibilità e accessibilità che attualmente attanagliano queste realtà imprenditoriali. “Il nostro obiettivo è costruire un ecosistema imprenditoriale in cui i fondatori neri possano prosperare e dove possano ricevere il giusto sostegno”, ha affermato.
Un altro aspetto della sua strategia futura è quello di aumentare la consapevolezza sulla necessità di un maggior numero di investitori neri. Bronfman è convinta che una maggiore rappresentanza porterà a una migliore identificazione dei fondatori neri di successo. Questo cambiamento nel panorama degli investimenti potrebbe contribuire a dissipare le barriere che molti imprenditori affrontano nell’ottenere finanziamenti. In tal senso, sta lavorando per fornire non solo capitale, ma anche tutoraggio e connessioni strategiche, fondamentali per il successo delle giovani imprese. “La chiave per il successo sta nell’incontro di menti creative e nel networking efficace”, ha concluso, sottolineando l’importanza delle relazioni nel settore degli investimenti.
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