La proposta di Fratelli d’Italia di un contributo di 1500 euro per le famiglia con figli iscritti a scuole paritarie è di quelle divisive al massimo e non soltanto per motivi finanziari: fra l’altro con 1.500 euro si pagano 2, al massimo 3 mesi di iscrizione a una scuola elementare paritaria, nemmeno delle migliori (lasciamo stare quelle dei VIP). Per il momento si tratta di un emendamento alla manovra finanziaria, che prevede un voucher appunto di 1.500 euro annui per le famiglie con ISEE fino a 40.000 euro, vedremo se diventerà concreto. Con queste cifre una cosa però si può però già dire con certezza: sarebbe l’ennesimo regalo agli evasori fiscali. A quale famiglia con un reddito lordo, e ripetiamo lordo, complessivo inferiore ai 40.000 euro, verrebbe in mente di iscrivere i propri figli a una scuola privata a meno di non essere costretti dalla mancanza di alternative?
Il nostro Di qua o di là è meno grezzo di ciò che sembra. Le scuole paritarie sono scuole private, o comunque non gestite dallo Stato, che però svolgono anche un servizio pubblico visto che i loro titoli di studio hanno valore legale, diversamente da quanto accade con le scuole private non paritarie che alla fine (o anche in fasi intermedie, se si vuole passare a una scuola pubblica o privata paritaria) del loro percorso hanno comunque bisogno di un esame di idoneità. Proprio per questa loro natura anche di servizio pubblico le scuole paritarie ricevono ogni anno contributi statali (nel 2023/24 circa 700 milioni). Senza addentrarci nelle tante situazioni ambigue, quelle che comunque promettono corsie preferenziali o cose del genere, le statistiche governative dicono che frequentano scuole paritarie l’11,3% dei bambini della scuola primaria (quella che noi anche qualche riga più sopra abbiamo chiamato elementare), il 5,3% dei ragazzi della secondaria di primo grado (le nostre medie) e il 13,5% di quelli della secondaria di secondo grado (le nostre superiori).
Imbarazzante il dato della scuola dell’infanzia, con il 69,9% di iscritti alle paritarie, ma qui evidentemente non si tratta di una libera scelta. Le scuole paritarie sono in prevalenza cattoliche, sebbene in molti casi soltanto formalmente, con una tendenza al calo: in questo momento sono circa il 60% del totale. È comunque ancora vero che in Italia quando uno pensa a una scuola paritaria pensa in automatico ai ‘preti’ o alle ‘suore’ della nostra infanzia, e che ancora oggi quando si prova a dare meno soldi alle paritarie una parte del mondo cattolico insorge. Detto che noi fino al liceo compreso siamo sempre andati a scuole pubbliche, ma non abbiamo niente di ideologico contro le scuole paritarie (a meno che siano islamiche), proponiamo un sondaggio che riguarda una scelta importante per le vite di tutti, anche di chi non ha figli: mandereste vostro figlio, o un vostro ipotetico figlio, a una scuola paritaria privata o a una scuola pubblica?
stefano@indiscreto.net
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