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Guglielmo chiede:

In quali casi è possibile detrarre le spese per la ristrutturazione di un bagno in dichiarazione redditi? Quali interventi generano un credito IRPEF?

La detrazione delle spese per la ristrutturazione del bagno in dichiarazione dei redditi è regolata principalmente dall’art. 16-bis del TUIR (DPR 917/1986) tenendo conto delle recenti modifiche ai bonus edilizi introdotte ad esempio dal DL 39/2024 (il Decreto Taglia Incentivi o Superbonus, convertito nella Legge 67/2024).

Per prima cosa gli interventi che generano un credito IRPEF (realizzati su immobili residenziali esistenti) devono rientrare in una delle categorie previste dalla normativa vigente.

Manutenzione straordinaria (detrazione 50% IRPEF)

  • Rifacimento bagno con la sostituzione di impianti idraulici e sanitari.
  • Sostituzione della pavimentazione e del rivestimento.
  • Modifica della distribuzione degli spazi interni del bagno.

Ristrutturazione edilizia (detrazione 50% IRPEF)

  • Rinnovo e sostituzione parti anche strutturali del bagno.
  • Realizzazione e miglioramento dei servizi igienici.
  • Trasformazione della vasca in doccia accessibile
    • Per il bonus barriere architettoniche al 75% servono requisiti più stringenti (persone fisiche con specifici requisiti e lavori con titolo abilitativo).

Interventi per il risparmio energetico (detrazione 65% IRPEF)

  • Installazione impianti idraulici a risparmio energetico (come rubinetteria e docce a basso flusso).
  • Sostituzione impianti di riscaldamento acqua con soluzioni efficienti come scaldabagni a pompa di calore.

Adeguamento impianti (detrazione 50% IRPEF)

  • Sostituzione impianti idraulici e sanitari per adeguamento alle normative vigenti.
  • Messa in sicurezza degli impianti elettrici e idraulici.

Per usufruire delle detrazioni IRPEF è necessario conservare ed esibire, in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, la seguente documentazione:

  • fatture delle spese sostenute.
  • ricevute dei bonifici parlanti, specifici per la ristrutturazione edilizia o la riqualificazione (con indicato il riferimento di legge), effettuati con pagamenti tracciabili.
  • comunicazione preventiva all’ASL, se richiesta.
  • titolo abilitativo (CILA o SCIA a seconda dei casi) se richiesto.

Necessaria anche la comunicazione all’ENEA per i Bonus Casa su lavori che comportano riqualificazione energetica.

Le spese sostenute per gli interventi ammessi al Bonus Ristrutturazioni (articolo 16-bis del Dpr 917/1986) devono essere riportate nella dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Redditi Persone Fisiche) e possono beneficiare di una detrazione IRPEF pari al 50% della spesa fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Per i lavori di riqualificazione i massimali di spesa variano in base alla tipologia d bonus edilizio a cui si accede (ad esempio Ecobonus) e si indicano nel bonifico parlante rifacendosi all’art. 1, commi 344-347, legge 296/2006. La detrazione si fruisce sempre in 10 quote annuali di pari importo e come procedura si richiede:

  • Asseverazione: un tecnico abilitato (ingegnere, architetto, geometra) deve redigerla attestando la conformità dell’intervento ai requisiti tecnici.
  • Comunicazione ENEA: con le recenti modifiche normative, deve essere sia preventiva sia successiva, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, tramite il portale dedicato.
  • Documentazione: copia certificazione energetica, fatture spese sostenute e ricevute dei bonifici parlanti specifici per l’Ecobonus.

Risposta di Anna Fabi

 

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