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Cari colleghi,

come tutti sapete, tra un paio di giorni ci recheremo alle urne per eleggere coloro che guideranno l’Unione europea nei prossimi cinque anni. I parlamentari che sceglieremo dal 6 al 9 giugno, infatti, svolgeranno un ruolo decisivo anche nella nomina del nuovo Presidente e dei membri del Collegio dei Commissari europei, e deterranno, conformemente ai Trattati, poteri di supervisione e controllo estesi su tutte le altre Istituzioni dell’UE.

La congiuntura geopolitica al momento in cui si svolgono queste elezioni non è purtroppo ottimale. Le due guerre alle nostre strette vicinanze e l’attuale instabilità internazionale, che non si vedeva dalla caduta del comunismo negli anni Novanta, hanno provocato un senso di incertezza che sta influenzando la competitività della nostra economia. Le divergenze tra gli Stati membri in merito alle politiche nei confronti dei belligeranti e gli sfortunati episodi di corruzione hanno diminuito la fiducia dei cittadini nelle nostre istituzioni europee comuni e nel futuro dell’Unione. Le procedure burocratiche che persistono, nonostante gli sforzi per ridurre la burocrazia, stanno limitando l’efficienza e il ritmo dell’integrazione del mercato unico.

I 5,6 milioni di professionisti liberali europei sono tra le categorie socio-economiche che più sostengono l’idea europea, e nutrono grandi aspettative nei confronti degli eurodeputati che siederanno a Bruxelles e a Strasburgo durante il mandato quinquennale che inizierà tra poche settimane.

Il nostro settore ha infatti un’enorme capacità di diventare una forza trainante per il successo degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Europa per lo sviluppo sostenibile. Le nostre imprese sono capitale per la crescita, l’aumento dell’occupazione e la competitività. Il nostro know-how è fondamentale per la salute e la sicurezza pubblica. La nostra esperienza pionieristica in materia di digitalizzazione, intelligenza artificiale e sostenibilità sta aprendo la strada a un futuro più verde e a misura d’uomo. Il nostro impegno nella lotta contro le disuguaglianze e il nostro rapporto unico di vicinanza con i cittadini sono indispensabili per realizzare una società più inclusiva.

Per poter sviluppare appieno il loro potenziale, le nostre professioni hanno bisogno che le istituzioni europee siano più efficienti, più trasparenti, meno burocratiche, più aperte alle richieste dei cittadini e del mondo delle imprese.

Abbiamo bisogno di un processo di dialogo sociale europeo che includa il nostro settore con pieni diritti.

Abbiamo bisogno di un quadro migliore per la mobilità all’interno del mercato unico, che si basi su programmi universitari armonizzati, sull’ampliamento della tessera professionale europea e sull’attuazione dei quadri comuni di formazione.

Abbiamo bisogno di programmi europei che sostengano le reti professionali, la collaborazione interdisciplinare e le politiche di welfare per i liberi professionisti.

Abbiamo bisogno di una maggiore legislazione che garantisca un inquadramento efficiente ed efficace delle attività digitali e delle attività basate sull’intelligenza artificiale.

Abbiamo bisogno di più politiche a favore della parità tra uomini e donne, garantendo che la nostra economia possa beneficiare di tutto il suo potenziale intellettuale umano.

Abbiamo bisogno di un migliore coordinamento dell’apprendimento delle competenze in tutti i nostri Stati membri e di maggiori possibilità di pratica al di fuori dei confini nazionali, attraverso programmi come Erasmus, che ha già dimostrato la sua capacità di conoscenza e di costruzione di comunità.

Abbiamo bisogno di misure migliori e più specifiche a favore dell’imprenditoria professionale liberale, e questo passa attraverso il rafforzamento del ruolo del rappresentante europeo per le PMI. È necessaria una pianificazione coordinata da tutte le parti (università, autorità nazionali ed europee, organismi professionali) per definire i programmi che forniranno ai professionisti le competenze e la formazione necessarie per le sfide di domani.

Il CEPLIS ha sviluppato, con il contributo cruciale del nostro Comitato Giovani Professionisti di recente istituzione, un manifesto che presenta queste richieste. Tale documento è già stato inviato ai gruppi politici attualmente rappresentati in seno al Parlamento europeo, chiedendo il loro feedback.

Ma questo è solo l’inizio del nostro lavoro. Non appena i neoeletti si insedieranno, torneremo da loro con una serie di documenti dettagliati sulle nostre proposte, e naturalmente faremo lo stesso con il nuovo Collegio dei Commissari europei, una volta che i suoi membri saranno confermati. Ci aspettiamo da loro che agiscano in modo responsabile, con la consapevolezza dell’enorme importanza che i cambiamenti tecnologici e ambientali porteranno nella vita di tutti noi nei prossimi cinque anni. Siamo fiduciosi che avranno il coraggio di guidare l’Unione attraverso le turbolenze geopolitiche con fiducia nel nostro futuro comune. Il nostro Consiglio è la nostra voce collettiva, la nostra rappresentatività è la nostra forza. E in questo contesto, il vostro contributo nello sviluppo e nella promozione delle nostre posizioni è fondamentale.

Sono certo che abbiamo tutto ciò che serve per avere successo. Ma prima di tutto, usate il vostro voto e motivate anche chi vi circonda a farlo!

Gaetano Stella,

Presidente Ceplis

 

 

 

 



 

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