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68608188 – the concept of the division of property.

Separarsi per impedire il pignoramento della casa da parte dei creditori si può fare ma l’atto può essere revocato entro 5 anni.

La fantasia di avvocati e consulenti è sempre fervida di suggerimenti quando si tratta di trovare un metodo per impedire il pignoramento della casa. Vendita, donazione, fondo patrimoniale, trust e intestazioni fiduciarie, simulazioni, separazione dei beni o dei coniugi sono solo alcuni di questi sistemi: si tratta di istituti giuridici legali perché previsti dall’ordinamento, tuttavia usati per scopi diversi da quelli propri e il cui ultimo intento è proprio quello di salvare la casa dai creditori. Uno escamotage spesso usato è quello di

simulare una separazione tra coniugi al fine di intestare alla moglie – quale contropartita alla rinuncia dell’assegno di mantenimento – la casa coniugale. Ma non sempre questo metodo offre i risultati sperati perché, se il creditore si accorge della truffa, può mettere tutto nel nulla entro cinque anni. Ma procediamo con ordine e vediamo quali rischi si corrono in caso di separazione fittizia.

Come salvare la casa dal pignoramento dei creditori

Prima di elencare i rischi di una separazione fittizia, facciamo un rapido elenco di quelle che sono le problematiche connesse agli atti più utilizzati per impedire il pignoramento della casa (leggi l’approfondimento Tutela della casa):

  • donazione: la casa può essere pignorata direttamente, senza bisogno di cause, se il creditore trascrive il pignoramento entro 1 anno dal rogito. Inoltre, nei successivi 5 anni, il creditore può far revocare e dichiarare inefficace la donazione senza dover dimostrare la malafede del donatario;
  • vendita: l’atto può essere revocato entro 5 anni. Qui bisogna dimostrare la malafede del terzo acquirente ma è necessario pagare il notaio e le tasse della cessione che sono piuttosto alte. In più, c’è bisogno di dimostrare il trasferimento dei soldi e, se si deprezza il valore del bene nell’atto di vendita, c’è il rischio di un accertamento fiscale;
  • trust: l’intestazione fiduciaria a un altro soggetto è uno strumento costoso, valido solo per i grandi patrimoni. In ogni caso anch’esso è revocabile;
  • fondo patrimoniale: presenta gli stessi problemi della donazione e, in più, può essere sempre pignorato, senza limiti di tempo, se i debiti sono stati contratti per esigenze familiari.

Separarsi dal coniuge per impedire il pignoramento

Di solito, l’intento perseguito con una

separazione fittizia è quello di salvare il patrimonio di famiglia dai creditori e dai rischi di un pignoramento. Lo schema che si segue è, di solito, il seguente:

  • il marito, con debiti verso banche, fisco e altri soggetti, si separa dalla moglie;
  • la moglie accetta la separazione e i due stipulano una separazione consensuale;
  • negli accordi di separazione le due parti convengono che la moglie rinunci all’assegno di mantenimento; in cambio il marito le intesta la casa di sua proprietà. L’atto viene trascritto nei pubblici registri e l’immobile cambia così definitivamente la titolarità.

I rischi di una separazione fittizia: la revocatoria

I rischi di una separazione fittizia sono unicamente collegati alla possibilità dell’azione revocatoria da parte del creditore. Quest’ultimo, dunque, può rendere inefficace nei suoi confronti l’atto di separazione (resterà invece efficace nei riguardi di tutti gli altri soggetti). A ricordarlo è una recente sentenza del Tribunale di Taranto [1]. Il giudice pugliese ricorda che tutti gli atti con cui un coniuge trasferisce all’altro uno o più beni immobili in occasione della separazione, possono essere travolti e resi inefficaci con una

revocatoria. Ma a tre condizioni:

  • il debito deve esistere già prima della separazione (a meno che non risulti – ma è una prova assai difficile – la dolosa preordinazione, da parte del debitore, di separarsi al fine di contrarre dopo un debito e non pagarlo). Di norma, quindi, l’azione revocatoria non può essere intrapresa dai creditori sorti dopo la separazione. Ciò che rileva è la nascita del debito e non il momento in cui il debitore ha smesso di pagare. Ad esempio, in caso di mutuo, conta la data in cui è stato stipulato il contratto con la banca e non quella in cui il correntista si è reso moroso; quindi se il debitore ha smesso di versare le rate del mutuo dopo la separazione, ma il finanziamento era stato elargito prima, l’azione revocatoria è ugualmente possibile;
  • il creditore deve agire entro cinque anni dall’atto di separazione. Dopodiché si ha decadenza e l’azione revocatoria non può essere più intrapresa; per cui la casa è salva;
  • il creditore deve dimostrare di aver subito un danno; ossia che, a seguito dell’intestazione fittizia della casa all’ex coniuge, il debitore è rimasto sprovvisto di altri beni da pignorare di valore pari o superiore a quello trasferito. In pratica è necessaria la prova del fatto che la separazione ha reso più arduo il pignoramento. Il danno, inoltre, sussiste non solamente in caso di totale compromissione della consistenza patrimoniale del debitore, ma anche in caso di maggiore incertezza o difficoltà nel soddisfacimento del credito. Spetta al debitore, poi, fornire la prova che il patrimonio residuo sia tale da soddisfare ampiamente le ragioni del creditore.

I rischi di una separazione fittizia: il divorzio

C’è un altro problema collegato alla separazione fittizia: se, a seguito dell’incrinarsi dei rapporti tra marito e moglie, il coniuge neo-intestatario dell’immobile decide di divorziare (potendolo fare, ovviamente, anche senza il consenso dell’altro), rimane proprietario della casa, sottraendola definitivamente all’ex. Il quale, oltre a doversi tutelare dai creditori, ora dovrà farlo dal coniuge. L’unico modo per riottenere la casa è dimostrare che la separazione era, in realtà, una simulazione. Ma perché ciò avvenga è necessario che le parti, prima di separarsi, abbiano firmato una controdichiarazione, in cui si attesta il vero intento dell’atto di trasferimento dell’immobile. Sul punto leggi la guida Donazione: come dimostrare che è falsa.

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