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Transazione o dilazione? Ecco come chiudere le pendenze passive coi creditori e ricominciare da capo.

A chi non piacerebbe cancellare tutti i propri debiti in un solo colpo, per ripartire da capo! Una soluzione così allettante è tuttavia consentita solo a chi non ha sufficienti risorse economiche per far fronte alle obbligazioni assunte, anche a costo di lavorare tutta una vita. Per tali ipotesi c’è infatti il codice della crisi d’impresa che disciplina la nuova procedura di “sovraindebitamento” attraverso la quale, con l’assistenza di un organismo di composizione della crisi e un ricorso al giudice, si può elidere una buona fetta delle pendenze passive. Anche però chi non è nullatenente può sempre sperare in un

accordo con i creditori, al di fuori del tribunale. Del resto, se è vero che a nessuno piace impelagarsi in lunghe e costose pratiche di recupero crediti, trovare una soluzione bonaria non è un’impresa così impossibile: tutto sta nel saper trovare la via di mezzo tra le opposte esigenze e non tirare troppo la fune dalla propria parte. Questa pratica va comunemente sotto il nome di saldo e stralcio. Agli avvocati però sentirai più probabilmente pronunciare la parola transazione che, in definitiva, non è che l’atto formale (il contratto) che chiude la pendenza e riscrive i rapporti tra il creditore e il debitore.

Si tratta di un’operazione abbastanza semplice sotto il profilo giuridico e organizzativo. La vera difficoltà sta nel raggiungere l’intesa, nel saper mediare, nel trovare, in buona sostanza, quella via di mezzo che accontenti entrambe le parti. In questo articolo proveremo a darti qualche buon consiglio su come pagare i debiti con saldo e stralcio. Ti spiegheremo le modalità operative e ti forniremo qualche suggerimento su come destreggiarti al meglio per riavviare la tua attività o la famiglia.

Saldo e stralcio: cos’è?

Quando si dice «saldo e stralcio» si intende l’estinzione definitiva di un debito (stralcio) tramite un pagamento parziale (saldo). Viene così corrisposta una parte dell’importo dovuto (ad esempio il 70%) a fronte dell’immediato versamento della somma.

La legge non fissa limiti o paletti: le parti possono accordarsi in qualsiasi modo vogliano, necessariamente per iscritto se il contratto iniziale (quello non adempiuto) era stato stipulato in forma scritta. Quindi è ben possibile concordare un saldo e stralcio al 90% così come al 10%. Tutto è rimesso alle trattative private.

Di norma, il creditore è portato ad accettare l’offerta avanzata dal debitore solo dopo aver valutato l’effettiva difficoltà a pagare da parte di quest’ultimo e quindi il probabile insuccesso del recupero del proprio credito.

È inverosimile ottenere un saldo e stralcio quando ancora non sono state avviate le pratiche legali o non è stato interessato un

call center che abbia tentato il consueto pressing psicologico sul moroso.

Raggiungere un accordo con il creditore sarà tanto più facile quanto più precarie sono le condizioni economiche del debitore. In questo senso è il creditore a informarsi in anticipo sul soggetto che ha di fronte, eseguendo indagini, visure immobiliari e verifiche sui redditi. A volte vengono interessati anche gli investigatori privati che riescono a ricostruire la situazione economica del debitore.

Al nullatenente puro e semplice è assimilabile anche chi, pur avendo dei beni intestati, risulta non facilmente aggredibile. Si pensi al proprietario di una casa inserita in un fondo patrimoniale o già soggetta a un’ipoteca di primo grado da parte di un altro creditore; al lavoratore part-time con uno stipendio già molto basso (sul quale, lo ricordiamo, il limite di pignoramento resta sempre di un quinto); all’anziano con una pensione sociale o disabile, titolare di un contributo di accompagnamento da parte dell’Inps.

Differenza tra saldo e stralcio e dilazione

Il saldo e stralcio non è altro che un pagamento parziale ma immediato o in due o tre rate al massimo, non troppo distanti tra loro. In alternativa, chi non ha una somma da corrispondere in un’unica soluzione, può proporre una

dilazione di pagamento: si tratterebbe cioè di concordare un rientro a rate dell’intero importo dovuto o di una parte consistente di esso.

Di solito il creditore non accetta quasi mai formule miste: ottenere un saldo e stralcio con pagamento dilazionato in più rate è un vero e proprio colpo di fortuna. Ma, come detto, qui la fortuna c’entra poco: tutto dipende piuttosto da quanto oggettive siano le difficoltà economiche del debitore. E quando a questi non può essere chiesto di più di quello che offre, tanto vale accontentarsi.

Come pagare con saldo e stralcio: suggerimenti pratici

Alla luce di quanto detto, e soprattutto del fatto che è necessario convincere il creditore della propria impossibilità a corrispondere il dovuto, chi vuol pagare con saldo e stralcio alle migliori condizioni possibili dovrebbe sempre accompagnare la richiesta con un dettagliato supporto documentale ove vengono evidenziate le proprie disponibilità. Non solo la dichiarazione dei redditi ma anche una certificazione dell’ufficio di registro circa gli eventuali immobili intestati, i componenti il nucleo familiare, eventuali altri finanziamenti o mutui in corso, ecc.

La proposta al creditore potrà essere fatta dal debitore stesso o da un suo rappresentante (il commercialista, un legale, ecc.). Se però il creditore è già difeso da un avvocato – che per esempio ha notificato un decreto ingiuntivo o una citazione in causa – sarà a quest’ultimo che bisognerà rivolgersi.

Chiaramente, come in un mercanteggio di vecchi tempi, si deve partire da una offerta che sia quanto più vantaggiosa per sé, al fine poi di poter concedere qualche margine alla controparte nel corso della trattativa. Così, ad esempio, dinanzi a un debito con la banca di 10mila euro si inizierà ad offrirne 4mila per chiudere magari a 6mila.

Come anticipato, il saldo e stralcio avrà maggiori margini di successo quanto più il creditore è sfibrato dal tentato recupero delle proprie somme. Il che di solito avviene ad esecuzione forzata già iniziata e risultata inutile. Anche a un soggetto completamente privo di beni sarà facile raggiungere un’intesa vantaggiosa, ben sapendo il creditore che null’altro potrà strappargli per le vie giudiziali.

Tieni conto di un’altra importantissima questione. Quando proponi un saldo e stralcio non stai facendo altro che ammettere l’esistenza e la consistenza del tuo debito. Per cui, se il creditore non dovesse accettare la tua offerta, non potrai poi contestare la sua azione legale sostenendo che il pagamento non è dovuto o che l’importo richiesto è esagerato. Difatti, avanzando una domanda di saldo e stralcio non stai facendo altro che riconoscere il diritto altrui. Per evitare questo effetto, che per te potrebbe essere fortemente pregiudizievole nel caso in cui le trattative non dovessero raggiungere un risultato, ti consiglio di specificare, in ogni missiva, la seguente dicitura: «La presente offerta non costituisce ammissione del debito ma solo un tentativo di definizione bonaria per evitare il contenzioso giudiziale».

Come concludere un saldo e stralcio

Per chiudere l’accordo sarà opportuno mettere per iscritto l’intesa. Meglio non usare le email che non hanno valore di prova documentale qualora dovessero essere contestate. Sarà più opportuno incontrarsi di persona e sottoscrivere un documento del tenore simile a quello che riportiamo qui sotto nel box relativo al modulo facsimile.

L’accordo viene giuridicamente chiamato transazione. La transazione può sostituire il precedente contratto e, in tal caso, in caso di inadempimento del nuovo accordo, il creditore non potrà recuperare la cifra a lui originariamente dovuta; oppure può porsi come semplice mezzo di definizione bonaria e, in tal caso, se non viene adempiuta, ritornerà a vivere il precedente – e più ampio – credito. Tutto dipende da ciò che viene scritto dalle parti.

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