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Per mettere in pratica le proprie idee imprenditoriali i prestiti bancari e le proposte agli investitori tradizionali sono sempre valide opzioni di raccolta fondi, ma il crowdfunding offre l’opportunità di richiedere il sostegno di un gruppo di individui che investe collettivamente sul proprio progetto.

Inoltre, può essere un modo per valutare la domanda di mercato di un’idea prima che entri in produzione, permettendo agli altri di “acquistarla” con preordini, donazioni e investimenti. 

In questo articolo, scopriremo cos’è il crowdfunding, come funziona e quali sono le migliori piattaforme per lanciare il proprio progetto imprenditoriale.

  1. Cos’è il crowdfunding: una definizione
  2. Come funziona il crowdfunding
  3. Vantaggi e svantaggi del crowdfunding
  4. I tipi di crowdfunding
  5. Le 9 migliori piattaforme di crowdfunding in Italia e nel mondo
  6. Crowdfunding: cosa prevede il regolamento europeo
  7. Lo stato del crowdfunding in Italia: numeri e statistiche

Cos’è il crowdfunding: una definizione

Il crowdfunding – noto anche come finanziamento collettivo – è una strategia che si basa sull’ottenere piccole quantità di denaro da un ampio gruppo di individui per realizzare un progetto, un’idea o un’attività imprenditoriale.

È una forma di finanziamento molto utilizzata da imprenditori singoli, startup in bootstrapping e tutti coloro che hanno idee particolarmente innovative o appartenenti a una nicchia di mercato specifica, e che troverebbero difficoltà nell’ottenere finanziamenti da istituti bancari o società di investimento.

La differenza tra crowdfunding e finanziamento tradizionale è che la raccolta fondi classica si basa sulla richiesta di una grande somma di denaro a un’unica fonte, mentre il crowdfunding consiste nella richiesta di piccole somme a molti soggetti.

Come funziona il crowdfunding

Si parte da un’idea, un progetto da realizzare che però non possiede fondi per partire. L’idea viene dunque inserita all’interno di una piattaforma per crowdsourcing con un budget target della raccolta fondi.

Qui vengono offerti dei bonus o degli oggetti sulla base dell’offerta ricevuta. In gergo tecnico si chiamano Tier o, in italiano, Livelli.

I “finanziatori”, come spesso vengono chiamati, possono ricevere una serie di incentivi in cambio del loro sostegno, ad esempio:

  • l’opportunità di diventare i primi ad adottare un prodotto innovativo;
  • la possibilità di fare un preordine e avere voce in capitolo nello sviluppo del prodotto;
  • ricompense esclusive come uno sconto anticipato o un prodotto omaggio al momento del lancio;
  • accesso personale al team fondatore o possibilità di supportare le persone che conoscono personalmente;
  • quote societarie nella fase iniziale o avanzata di un’azienda con un alto potenziale (equity crowdfunding).

Se il progetto riesce a raggiungere la cifra stabilita sulla piattaforma, i soldi raccolti vengono sbloccati e possono essere utilizzati. In caso contrario, vengono restituiti ai finanziatori.

Ogni sito di crowdfunding ha le sue caratteristiche uniche, tariffe diverse e bacini di utenza diversi, ma il concetto base è lo stesso: si invia il progetto alla piattaforma con un obiettivo di raccolta fondi e una scadenza, quindi parte la campagna di supporto online.

Vantaggi e svantaggi del crowdfunding

Questa modalità di raccolta fondi presenta diversi vantaggi e svantaggi, vediamo quali sono i principali.

Vantaggi del crowdfunding

  1. Accesso ai finanziamenti. Il crowdfunding è una modalità di richiesta finanziamenti per quei progetti che potrebbero avere difficoltà a ottenerne con i metodi tradizionali. È una pratica alla portata di tutti: non serve essere una multinazionale per poter avviare un finanziamento e le barriere burocratiche sono ridotte al minimo.
  2. Diversificazione dei finanziatori. È possibile raccogliere fondi da un ampio gruppo di persone, riducendo così la dipendenza da un unico investitore o istituzione finanziaria.
  3. Feedback e coinvolgimento della comunità. Il crowdfunding permette di costruire una comunità e di coinvolgerla nel progetto, ottenendo feedback e creando un senso di appartenenza.
  4. Promozione del progetto. A differenza delle altre modalità di raccolta fondi, il crowdfunding può attirare l’attenzione dei media e dei potenziali clienti più facilmente, grazie alla piattaforma utilizzata che diventa come una cassa di risonanza.
  5. Flessibilità delle opzioni di finanziamento. Il crowdfunding offre diverse forme di finanziamento, ad esempio quello basato sulle donazioni, sui prestiti peer-to-peer e l’equity crowdfunding. È possibile scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.

Svantaggi del Crowdfunding

  1. Costi e commissioni. Alcune piattaforme di crowdfunding applicano commissioni e costi di elaborazione delle transazioni. Queste possono variare dal 5% al 10% o più delle somme totali raccolte, riducendo la l’importo disponibile per il proprio progetto.
  2. Pressione per la promozione. Il coinvolgimento della comunità per promuovere il progetto richiede tempo ed energie. Inoltre, la partecipazione al progetto di una quantità di persone rende il raggiungimento dell’obiettivo inevitabilmente più stressante.
  3. Obblighi e responsabilità. In alcune forme di finanziamento, come l’equity crowdfunding, una parte della proprietà o dei profitti viene condivisa con gli investitori, il che comporta obblighi e responsabilità aggiuntivi.
  4. Concorrenza. Il primo vantaggio che abbiamo visto, e cioè che si tratta di un progetto alla portata di tutti, può rivelarsi contemporaneamente anche uno svantaggio. A causa della forte competizione, infatti, non è semplice emergere.

Solo alcuni progetti hanno un impatto mediatico tale da avere una cassa di risonanza ed emergere. Un esempio di quanto appena detto è la Contea Gentile: il progetto di ricreare la Terra di Mezzo in Abruzzo ha fatto il giro del mondo, partendo da Indiegogo, un sito statunitense di crowdfunding, arrivando fino al cast del Signore degli Anelli. 

Quando parliamo di crowdfunding, però, includiamo più tipologie. In particolare, vediamo le quattro più diffuse in Italia.

I tipi di crowdfunding

Ogni forma di crowdfunding ha le sue caratteristiche, vantaggi e forme di ricompensa uniche. I tipi di crowdfunding più diffusi in Italia sono:

  • reward crowdfunding
  • equity crowdfunding
  • lending crowdfunding
  • donation crowdfunding.

Vediamoli più nel dettaglio.

Reward crowdfunding

Questa forma è particolarmente utilizzata per supportare progetti artistici o culturali, come la pubblicazione di un album musicale o di un gioco da tavolo.

Nel reward crowdfunding, i sostenitori ricevono una ricompensa non monetaria, ad esempio l’accesso a contenuti esclusivi o vantaggi strettamente collegati al progetto che supportano.

La ricompensa più diffusa per questo tipo di crowdfunding è l’invio del prodotto che gli utenti stanno finanziando.

Reward crowdfunding

Equity crowdfunding

Questa tipologia è utilizzata soprattutto da PMI e startup innovative. In questo caso, i sostenitori ricevono quote societarie o di partecipazione agli utili in cambio del loro investimento. 

In altre parole, i sostenitori diventano poi soci dell’azienda che ha avviato il progetto di equity crowdfunding.

equity crowdfunding

Lending crowdfunding

Questo tipo di crowdfunding è conosciuto come P2P (Peer to peer) lending o social lending, e consiste nel prestito di somme di denaro tra privati tramite una piattaforma intermediaria.

La persona che effettua il prestito riceverà in seguito la somma maggiorata dagli interessi, che rappresentano il vantaggio del lending crowdfunding.

Lending crowdfunding

Donation crowdfunding

Come suggerisce la parola, con questa forma di crowdfunding i finanziatori sostengono la causa o il progetto senza ricevere nulla in cambio. Viene utilizzata principalmente per finanziare imprese sociali o supportare progetti di beneficenza o di carattere umanitario.

Donation-based crowdfunding

Le 9 migliori piattaforme di crowdfunding in Italia e nel mondo

Ora che abbiamo visto cos’è il crowdfunding e quali sono le tipologie, scopriamo le principali piattaforme in Italia e non solo.

  1. Crowdfundme
  2. Mamacrowd
  3. Opstart
  4. Fundable
  5. WeAreStarting
  6. Kickstarter
  7. Indiegogo
  8. Eppela
  9. Ulule

1. Crowdfundme

Crowdfundme

Tra i siti di crowdfunding italiani, spicca CrowdFundMe. È il primo portale di equity crowdfunding in Italia a essere quotato in borsa. Come abbiamo visto, con l’equity crowdfunding, in cambio di un finanziamento, il sostenitore riceve azioni dell’azienda che ha aiutato. Alla fine del 2023, il sito ha raccolto oltre 64 milioni di euro di investimenti distribuiti tra più di 580 progetti di crowdfunding di successo.

Questa piattaforma è pensata per imprenditori che vogliono raccogliere fondi per avviare un nuovo progetto o una nuova attività. CrowdFundMe li aiuta nella stesura del business plan, fondamentale per ricevere questo tipo di finanziamenti, e nella gestione della campagna per ottenere i fondi necessari al loro progetto.

Gli imprenditori interessati a raccogliere fondi con CrowdFundMe per prima cosa devono inviare il loro progetto alla piattaforma. Qui sarà analizzato da esperti del settore che decideranno se è idoneo a una campagna di equity crowdfunding. A questo punto la piattaforma elaborerà un business plan adatto e sottoporrà la proposta ad alcuni potenziali investitori. Se approvato, il progetto viene pubblicato e offerto al pubblico per 60 giorni.

2. Mamacrowd

Mamacrowd

Mamacrowd è la principale piattaforma di equity crowdfunding italiana, con oltre 240 milioni di euro raccolti e più di 200 campagne di successo. Per candidare il proprio progetto è necessario compilare un questionario, che verrà poi valutato dal loro team interno. Uno dei requisiti per poter accedere alla campagna di equity crowdfunding è quella di essere iscritti alla sezione speciale del Registro Imprese.

Se l’esito della valutazione è positivo, l’azienda candidata dovrà inviare il materiale richiesto a Mamacrowd (Investor kit e Media kit) per la valutazione. Una volta approvato, il progetto viene pubblicato sul portale e viene dato il via alla raccolta fondi.

Gli investitori si fidano e sono più inclini a utilizzare i loro soldi per finanziare progetti che sono stati sottoposti ad una valutazione attenta. Inoltre, la piattaforma permette all’investitore di calcolare prima la sua potenziale quota, in base all’offerta che intende fare.

3. Opstart

Opstart

OpStart è una piattaforma di equity crowdfunding tutta italiana, classificatasi prima tra i portali italiani di crowdfunding per capitali raccolti. Tutte le PMI e le startup innovative che intendono finanziarsi su OpStart dovranno superare un rigoroso processo di selezione che consente alla piattaforma di individuare le realtà ad alto potenziale e vagliare l’effettiva capacità di generare utili per remunerare gli investitori.

4. Fundable

Fundable

Fundable è una piattaforma di crowdfunding specificamente progettata per le piccole imprese e startup che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 570 milioni di dollari finanziati. Offre opzioni di finanziamento sia per progetti di prodotto che per imprese in generale. Le modalità di finanziamento sono basate su donazioni o opzioni di equity crowdfunding. Le imprese quindi avranno la flessibilità di scegliere il tipo di finanziamento più adatto alle loro esigenze.

5. WeAreStarting

WeAreStarting

WeAreStarting è una piattaforma di equity crowdfunding italiana che si rivolge alle PMI e startup innovative. Nel 2022 ha raccolto oltre 2,5 milioni di Euro e anche questa piattaforma prevede un processo di selezione piuttosto rigoroso.

6. Kickstarter

Kickstarter

Kickstarter è praticamente sinonimo di “crowdfunding”, perché è una delle piattaforme più popolari per dare supporto a idee innovative. Dal suo lancio nel 2009, la community di Kickstarter ha finanziato con successo oltre 240.000 progetti, tra cui prodotti fisici, film, giochi e altro, per un totale di 7,6 miliardi di dollari raccolti.

Kickstarter è una piattaforma di crowdfunding reward-based. Ai finanziatori vengono offerti incentivi per sostenere il progetto, dalle t-shirt agli shoutout fino a esclusivi sconti preordine. Si possono offrire diversi livelli di ricompensa: più alto è l’investimento, maggiore è la ricompensa.

Nelle campagne Kickstarter l’accesso ai fondi è possibile solo se si raggiunge l’obiettivo iniziale di raccolta fondi, se l’obiettivo non viene raggiunto i fondi restano ai finanziatori. Le commissioni sono pari al 5% se si raggiunge il proprio obiettivo, escluse le commissioni di pagamento.

Il risultato è che i progetti su Kickstarter tendono a essere di alta qualità e originali, spesso abbastanza creativi o innovativi da attirare l’attenzione degli utenti e della stampa. I finanziatori in genere considerano questi progetti più affidabili, dal momento che pagano solo se la campagna ha successo.

Un esempio di brand che ha raccolto i propri fondi per iniziare su Kickstarter è quello di Léo et Violette che è riuscito a passare da una campagna di crowdfunding su Kickstarter a un negozio Shopify.

7. Indiegogo

Indiegogo

Indiegogo è una solida piattaforma di crowdfunding che supporta aziende, artisti e organizzazioni non profit. A prima vista è simile a Kickstarter, ma ha caratteristiche e opzioni di campagna uniche.

La differenza più importante è la possibilità di scegliere un obiettivo di finanziamento fisso (tutto o niente come Kickstarter) o un obiettivo di finanziamento flessibile per la vostra campagna. Con obiettivi di finanziamento flessibili, ricevete i vostri fondi indipendentemente dal fatto che abbiate raggiunto l’obiettivo entro la scadenza.

L’opzione di finanziamento flessibile è particolarmente utile se potete mantenere le promesse fatte agli investitori anche se non raggiungete il capitale sufficiente. Un esempio di questa condizione è il lancio di una nuova linea di prodotti per un’attività consolidata.

Inoltre, Indiegogo InDemand consente di continuare a raccogliere fondi anche dopo la fine della campagna di crowdfunding, cioè in fase di produzione o di evasione degli ordini.

8. Eppela

Eppela

Eppela è una piattaforma di crowdfunding reward-based tutta italiana. La sua mission è quella di permettere a chiunque di provare ad avviare una startup, mettendo in contatto i creativi con i loro potenziali sostenitori, che riceveranno sconti e offerte esclusive sui preordini.

Su Eppela è possibile cercare gratuitamente finanziamenti per diversi progetti in moltissimi campi: ambiente, arte, food, tecnologia e molto altro. Chiunque può proporre il proprio progetto in maniera gratuita, con il supporto di un advisor e di un kit per creare la giusta campagna e ampliare la propria rete.

Alcuni grandi brand e istituzioni hanno deciso di co-finanziare i progetti più innovativi su Eppela, donando fino al 50% del budget prefissato. Questo è un ottimo incentivo per le attività, anche perché la partecipazione al finanziamento del proprio progetto da parte di un brand già noto porta a una grande visibilità mediatica.

9. Ulule

Ulule

Ulule è una delle principali piattaforme di crowdfunding europee. Fondato nel 2010, questo sito di crowdfunding ha finanziato con successo oltre 43 mila progetti grazie alla sua community, raggiungendo una percentuale di successo del 79%, cioè con Ulele circa 8 progetti su 10 raggiungono e spesso superano il loro obiettivo. Questa piattaforma di crowdfunding ha inoltre contribuito a lanciare un negozio italiano di Shopify impegnato nella moda circolare (caso studio di Rifo).

Crowdfunding: cosa prevede il regolamento europeo

A livello europeo, l’Italia è uno dei pochi paesi ad aver creato leggi ad hoc per il crowdfunding, in particolar modo per la modalità equity-based. Il primo documento legislativo di riferimento in Italia è il cosiddetto Decreto Crescita 2.0 (D.L. n.179 del 18 ottobre 2012) aggiornato poi successivamente dal D.L. n.3 del 24 gennaio 2015 (Decreto Investment Impact).

Con l’introduzione del regolamento Consob del 2017, si estende la possibilità di accedere all’equity crowdfunding a tutte le PMI italiane. 

A livello europeo, una grande scossa è stata data dal Regolamento UE n. 2020/1503 del 7 ottobre 2020 noto anche come “Regulation on European Crowdfunding Service Providers for Business”, “European Crowdfunding Service Providers Regulation” (ESCPR) o “Regolamento ECSP”. 

Con questa nuova normativa, si apre il mercato del crowdfunding a livello comunitario. In altre parole, si consente ai fornitori di servizi di crowdfunding (European Crowdfunding Service Providersdi operare a livello europeo e non solo nazionale com’è stato fino al novembre 2021 (momento di entrata in vigore del regolamento). 

In pratica, si tratta di un regolamento volto ad armonizzare quelli che sono i provvedimenti locali e ad aumentare la raccolta di capitali sui vari mercati.  

Gli ECSP devono ottenere l’autorizzazione da enti designati dai vari stati membri per poter erogare il servizio. L’iscrizione a una lista nazionale dà accesso al passaporto europeo che consente di operare in tutti i territori dell’UE. 

Dal nuovo regolamento sono escluse le transazioni tra privati (quindi peer to peer) le quali continueranno a seguire le normative nazionali.

Lo stato del crowdfunding in Italia: statistiche e numeri

Spesso si guarda al crowdfunding come una pratica che funziona bene all’estero e che in Italia è ancora agli albori. Ecco allora alcuni dati raccolti dall’Osservatorio Crowdfunding del Politecnico di Milano sullo stato del crowdfunding in Italia.

Il valore del crowdfunding in Italia

Secondo l’Osservatorio Entrepreneurship Finance & Economy del Politecnico di Milano (luglio 2023), in Italia sono stati raccolti oltre 300 milioni di Euro grazie a campagne di raccolta fondi.

In particolare la raccolta annuale per l’equity crowdfunding è stata pari a oltre 86 milioni per i progetti non immobiliari e più di 56 milioni per quelli immobiliari che sono in crescita. I portali di lending contribuiscono nell’ultimo anno con più di 24 milioni prestati a persone fisiche e oltre 39 milioni a imprese tramite portali generalisti.  

Portali autorizzati per equity crowdfunding

In Italia, nel mese di giugno del 2023, risultavano 48 portali autorizzati da Consob per l’equity crowdfunding secondo il report del Politecnico di Milano. L’elenco è in costante aggiornamento e si può consultare cliccando qui.

 

 

 

Domande frequenti sul crowdfunding

Quali sono le migliori piattaforme di crowdfunding

Le migliori piattaforme di crowdfund sono: Crowdfundme, Mamacrowd, Opstart, Fundable, WeAreStarting, Kickstarter, Indiegogo, Eppela, Ulule.

Quali sono i rischi del crowdfunding?

Se il progetto non raggiunge la soglia, si rischia di rimanere senza capitali dopo aver magari atteso settimane. Inoltre, inserendo un’idea sui siti è possibile che diventi virale e che qualcuno – magari con i capitali già a disposizione – cerchi di copiarla. Occorre dunque avere diverse conoscenze per proteggere la proprietà intellettuale e tutelarsi a livello legislativo.

Cosa significa crowdfunding?

Il significato del termine crowdfunding è “finanziamento collettivo”.

Quanto costa lanciare una campagna di crowdfunding?

Generalmente, creare una campagna di crowdfunding è gratis. Tuttavia, se il vostro progetto verrà finanziato con successo, i siti di crowdfunding potrebbero applicare delle commissioni in percentuale dell’importo raccolto e dei pagamenti ricevuti. Kickstarter, ad esempio, addebita il 5% dell’importo totale raccolto e il 3% su ogni pagamento.

Cos’è l’equity crowdfunding?

L’equity crowdfunding è un tipo di crowdfunding in cui i finanziatori di un progetto imprenditoriale vengono ripagati dell’investimento con quote societarie dell’azienda o startup che finanziano.

Come convalidare un progetto imprenditoriale?

Per convalidare un progetto imprenditoriale, cominciate dall’analisi della concorrenza. Quante attività operano nel vostro settore? Da quanto tempo e con quali risultati? Procedete con un’indagine sulla domanda di mercato e sul target di clienti a cui volete rivolgervi, ad esempio analizzando i risultati dei motori di ricerca o conducendo sondaggi per valutare il riscontro del pubblico. A questo punto, siete pronti a lanciare la vostra campagna di crowdfunding.

 

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