Stop alle agevolazioni fiscali per gli under 36 nell’acquisto della prima casa dal 2023. Mantenuta la garanzia statale sui mutui.
Il cammino delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36 si appresta a giungere al termine. Dal 2023, infatti, verrà meno il bonus che ha agevolato gli acquisti immobiliari di questa fascia di età, comprensive di sconti sull’imposta di registro, sull’IVA, nonché di altri benefici fiscali.
L’articolo 3 della Legge di Bilancio 2024 e la fine di un’epoca
Con l’articolo 3 del disegno di legge di Bilancio per il 2024, si delinea il futuro del sostegno statale all’acquisto della prima casa. Nonostante la proroga della garanzia statale rafforzata sui mutui, che passa dal 50% all’80%, non si prevede la continuità per le altre facilitazioni introdotte con il decreto Sostegni-bis.
Ma in cosa consisteva il bonus prima casa under 36? Lo ricordiamo in breve.
Si tratta di una agevolazione destinata a coloro che «non hanno ancora compiuto trentasei anni di età nell’anno in cui l’atto è rogitato» e che hanno un Isee non superiore a 40mila euro.
Al momento dell’acquisto della prima casa (ad eccezione delle categorie catastali A1, A8 e A9 perché considerate di lusso) nei casi in cui il rogito sia soggetto ad imposta di registro, è prevista l’esenzione «dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e catastale». Nel caso in cui, invece, si tratti di acquisti soggetti ad Iva (come le cessioni effettuate dalle imprese costruttrici entro cinque anni dall’ultimazione della costruzione), oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, sussiste un credito d’imposta, non rimborsabile, «di ammontare pari all’imposta sul valore aggiunto corrisposta in relazione all’acquisto».
Quello che rimane: la garanzia sui mutui
La buona notizia per i potenziali acquirenti è che la
garanzia statale sui mutui prima casa viene estesa fino alla fine del 2024. Questa misura è particolarmente rilevante per alcune categorie, tra cui giovani coppie e famiglie monogenitoriali, con l’obiettivo di supportare i più vulnerabili nell’accesso alla proprietà immobiliare.
Il bonus prima casa per giovani scade: cosa cambia
Le esenzioni da imposte di registro, ipotecarie e catastali, il credito di imposta Iva e l’esenzione dall’imposta sostitutiva per i mutui sono destinati a scadere a fine 2023. Questa scadenza rappresenta un punto di svolta importante per il mercato immobiliare e per gli under 36, che fino ad ora hanno beneficiato di questi sgravi fiscali.
Resta la possibilità di avvalersi del più generale bonus prima casa per chi:
- non possiede altri immobili destinati ad abitazione nello stesso Comune ove si trova l’abitazione da acquistare;
- non possiede un’altra abitazione acquistata con il bonus prima casa o, se la possiede, la cede entro 1 anno dal rogito;
- trasferisce la residenza nel Comune dell’immobile acquistato entro 18 mesi dal rogito.
L’immobile non deve essere di lusso e non va rivenduto entro 5 anni dal rogito.
Possibili sviluppi futuri
Nonostante il quadro attuale, il panorama potrebbe subire variazioni con nuovi interventi legislativi. Alcune novità potrebbero emergere dalla legge di conversione del decreto Anticipi o da un possibile maxiemendamento alla manovra, che potrebbero introdurre cambiamenti o proroghe last minute.
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