Nei guai un dipendente di una filiale di banca Banca Intesa Sanpaolo, che è stato già licenziato. Tra i conti spiati anche quelli di Emiliano e Zaia, del procuratore antimafia Melillo e anche di ufficiali dell’Arma e della guardia di finanza
Dai conti della premier e della sua famiglia a quelli di politici nazionali e regionali e persino procuratori della Repubblica. Un funzionario di una filiale pugliese di Banca Intesa Sanpaolo è finito sotto inchiesta da parte della Procura di Bari perché accedeva abusivamente ai conti della premier Giorgia Meloni e dei suoi familiari (la sorella Arianna e l’ex compagno, Andrea Giambruno), ma anche di altri politici, come il governatore pugliese Emiliano e il ministro Fitto. Il fatto è rivelato da un articolo del quotidiano Domani. Il dipendente è stato licenziato e ora rischia grosso.
L’inchiesta partita dalla segnalazione di un cliente
Banca Intesa è la tesoriera dei parlamentari, per questo il funzionario riusciva ad accedere ai loro conti. Tutto questo sarebbe accaduto per due anni. La questione è stata scoperta per caso ad agosto quando un cliente della banca si è rivolto all’istituto di credito ed è stata aperta una prima indagine interna. Il correntista sarebbe stato informato a proposito di un numero elevato di accessi al suo conto. E, per questo, l’uomo avrebbe sporto denuncia alle autorità compententi.
Quasi 7 mila acccessi abusivi in due anni
Gli accessi abusivi, tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, sarebbero stati quasi settemila, secondo quanto riporta il Domani. E all’attenzione del bancario infedele sarebbero finiti gli oltre 3.500 clienti delle 679 filiali di Banca Intesa, sparse in tutta Italia.
Dopo la denuncia del correntista «gli accessi abusivi sarebbero stati individuati dagli attuali sistemi di controllo cyber del gruppo», riferisce ancora il quotidiano.
Il licenziamento del funzionario e l’inchiesta
Tra i nomi più noti degli intestatari dei conti, oltre a quello di Giorgia Meloni, ci sarebbero quelli di sua sorella Arianna, dell’ex compagno della premier Andrea Giambruno, dei ministri Daniela Santanché, Guido Crosetto e Raffaele Fitto, del presidente del Senato Ignazio La Russa, dei governatori Michele Emiliano e Luca Zaia, del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e di quello di Trani, Renato Nitti.
Ma non mancano nemmeno i conti di ufficiali dell’Arma e della guardia di finanza, imprenditori, militari, sportivi.
Gli altri casi
Quanto ai motivi che avrebbero indotto l’ex dipendente ad accedere a tanti conti bancari, non si sa ancora nulla. Ma di certo la notizia è destinata a scuotere non poco l’opinione pubblica, in mesi di veleni legati alla vicenda Striano e all’inchiesta di Perugia per accesso abusivo alle banche dati, legate a operazioni sospette della Uif. Vicenda per la quale, ieri, al Copasir, è stato ascoltato il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Banca Intesa: «I sistemi di controllo hanno funzionato»
Attraverso una nota Banca Intesa fa sapere che «il comportamento del dipendente non in linea con le procedure interne e la normativa di settore è emerso nel corso delle ordinarie attività di controllo, incluso un articolato sistema volto a individuare eventuali comportamenti anomali o a rischio relativi alle consultazioni effettuate dai dipendenti della Banca autorizzati al trattamento dei dati della clientela».
Oltre ad avere adottato «tempestivamente nei confronti del dipendente le opportune iniziative disciplinari», l’istituto di credito fa sapere di avere «provveduto ad informare le autorità competenti». Intesa Sanpaolo sottolinea ancora che «l’evento è stato individuato dagli attuali sistemi di controllo» e che la banca è «costantemente impegnata a evolvere i sistemi nell’ottica di garantire la massima protezione dei dati della clientela».
Emiliano: «Nominerò un legale per capire se ho subìto danni»
Il governatore Michele Emiliano, il cui nome emerge dalle indiscrezioni giornalistiche come uno degli “spiati”, annuncia intanto la nomina di un legale a sua tutela. «Nomineró un avvocato – dice – per capire se ho subìto danni dai fatti ascrivibili all’impiegato accusato degli accessi abusivi»
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