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Il vicepresidente della commissione Ue Frans Timmermans, presentando il pacchetto clima energia, ha fatto chiarezza sulla direttiva per la riqualificazione degli edifici della Commissione Ue. “La nostra proposta non prevede alcun divieto di vendita per gli edifici con classe energetica G, per le seconde case e per il patrimonio storico”, ha sottolineato, parlando in italiano. “Spetterà alle autorità nazionali” individuare come far rispettare gli standard indicati dall’Unione, ha spiegato il vicepresidente. “Bruxelles non vi dirà di non vendere o affittare la vostra casa se non è ristrutturata, nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata, il patrimonio culturale e le case estive possono essere esentate, la nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto per edifici che saranno classificati nella classe G, per quel 15% di edifici a peggiore efficienza energetica”.

Cosa prevede la direttiva

La direttiva prevede standard minimi di prestazione energetica degli edifici, stop dal 2027 al sostegno alle caldaie a gas ed eliminazione dei combustibili fossili nel riscaldamento al 2040. Si chiede che il 15% del patrimonio edilizio prestazioni energetiche peggiori di ciascuno Stato sia portato dal grado G dell’attestato di prestazione almeno al grado F entro il 2027 per edifici non residenziali e entro il 2030 per i residenziali. La ristrutturazione si applicherebbe a 30 milioni di unità. L’Ue metterà a disposizione 150 miliardi di euro da qui al 2030.

Le proposte sull’energia

Una delle proposte contenute nel pacchetto gas presentato oggi dalla Commissione europea dà l’ok ad appalti comuni per stoccaggi del gas tra i paesi Ue, ma solo in situazioni di emergenza, ovvero quando siano a rischio le forniture e non per crisi di mercato. Il pacchetto include misure per creare le condizioni per il passaggio dal gas naturale fossile a gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, in particolare biometano e idrogeno. Uno degli obiettivi principali è, infatti, creare un mercato per l’idrogeno. Il pacchetto gas si completa con un regolamento con obblighi per i fornitori di metano, per ridurre in modo sostanziale le perdite, e un sistema di monitoraggio, obbligatorio per gli operatori Ue ma meno stringente per le importazioni. Oltre che ai gas a basse emissioni, la riforma del mercato guarda soprattutto ai consumatori, riproponendo quanto fatto con il mercato dell’elettricità. L’obiettivo è quello di rafforzare i diritti dei consumatori, dalla trasparenza delle bollette al divieto di distacco per le fasce sociali più deboli, fino al riconoscimento del ruolo delle comunità di cittadini e alla partecipazione diretta al mercato, con il diritto di consumare, immagazzinare e vendere gas rinnovabile autoprodotto. Per quanto riguarda il metano, è in arrivo l’obbligo di riparare le fughe, divieto dell’uso ordinario di pratiche come il flaring (combustione) e il venting (sfiato), e vincolo di misurazione, verifica e rendicontazione per tutti i volumi, anche quelli importati, ma nessun limite alle emissioni.




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Gli investimenti

C’è bisogno di ingenti investimenti per raggiungere gli obiettivi indicati dall’Ue: per questo “le misure nazionali sono benvenute e sosteniamo gli Stati membri a proporre schemi a salvaguardia dei più vulnerabili”, ha detto la commissaria all’energia Kadri Simson rispondendo a una domanda sul superbonus del 110% introdotto dall’Italia. Timmermas ha poi osservato come oggi il governo in Italia debba dare grandi aiuti per contrastare la povertà energetica, ma questa situazione è causata anche dalle condizioni di edifici molto inefficienti dal punto di vista energetico. Quindi investire in ristrutturazioni, ha aggiunto, significa anche abbassare le bollette che le famiglie devono pagare.

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