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Calolzio, il ‘bilancio’ di AscoltArci. I prestiti restituiti solo dagli stranieri #finsubito prestito immediato


Tra gli utenti del”servizio” svettano – contrariamente a quanto si possa pensare – gli italiani, ma quando, poi, c’è da metter mano al portafogli per restituire il prestito (eventualmente) ricevuto, i migliori pagatori sono gli stranieri che, magari non con puntualità ma sempre scusandosi, giustificando anche il ritardo, tornano per ripianare (per quanto possibile) il loro debito, dimostrando gratitudine e riconoscenza. Il 95% dei “nostrani”, all’incirca, di contro, se non fa orecchie da marcante… poco ci manca. 

Corrado Conti e Dario Consonni

E’ il dato più curioso emerso dalla quarta presentazione dei dati dell’attività di AscoltArci, lo sportello avviato ormai sei anni fa – era, per la precisione il 17.07.2018 – in senso al Circolo Spazio Condiviso di Calolziocorte, per volontà di alcuni soci che, come ricordato da Corrado Conti, “avevano deciso di fare politica in altro modo rispetto a quella istituzionale. Volevamo e vogliamo attivare una politica di impegno sociale e politico fatta da poche chiacchiere e che non necessariamente si misuri subito in una dimensione elettorale, ma di mutualismo e lotta per la difesa dei diritti sociali. Gli scopi erano e sono quelli di ascoltare, aiutare gratuitamente, praticando però una forma di resistenza sociale ed economica sul territorio; un impegno sociale e politico che generasse reti di solidarietà. Per questo ci siamo messi a disposizione di chi aveva ed ha problemi che non riceve risposte dalle Istituzioni, anche per condurre una costante inchiesta sulle reali condizioni di vita e di lavoro sul territorio, senza avere la presunzione di conoscerle solo leggendo documenti. Se dobbiamo fare un primo bilancio – ha proseguito l’attivista – a mio parere possiamo dire che almeno due degli obiettivi che ci siamo posti sono stati raggiunti: l’ascolto e l’orientamento alla risoluzione dei problemi e la capacità, sempre cresciuta, di fare rete con altri singoli ed associazioni con cui pratichiamo pratiche concrete di aiuto. Lo dimostrano gli oltre 620 accessi in 6 anni e, per le reti, lo stretto collegamento con l’Altra via e il Gabbiano che gestiscono con noi dello Spazio Condiviso lo sportello e il prestito etico-sociale; gli apporti concreti di professionisti (penso agli avvocati Agostoni e Mandelli, fantastici e pazienti consulenti legali o ancora penso ai medici e dentisti che ci consentono di prestare assistenza sanitaria anche a chi non ha diritto nel nostro Paese ad averla perché non ha il permesso di soggiorno) e associazioni/sindacati come la Caritas (con cui abbiamo attivato una collaborazione che consente di predisporre e consegnare generi alimentari a un centinaio di famiglie in difficoltà sul territorio di Calolzio), la CGIL (con cui abbiamo avviato collaborazioni anche sui servizi come quello dei bonus e diritti), a Asia USB (con cui abbiamo avviato una forte collaborazione sul tema del diritto all’abitare e alle pratiche concrete per evitare sfratti), a ISCOS Veneto (con cui compiamo azioni di solidarietà internazionale per supportare i migranti della rotta balcanica attraverso la gestione di un magazzino di vestiti, cibo e medicinali…). Invece – ha ammesso Conti – siamo ancora insoddisfatti e dobbiamo fare ancora tanto per quanto concerne le iniziative di resistenza e contrattazione sociale verso le Istituzioni (come Aler, i Comuni o l’Ambito) con le quali abbiamo conquistato dopo anni un loro maggior ascolto e proposte di collaborazione, ma che non si sono tradotte in pratiche di lotta. L’azione concreta più importante è stata quella legata al diritto all’abitare e alla casa, che è diventato forse il problema principale in termini di necessità e di incapacità a risolverlo: abbiamo predisposto un questionario per i residenti delle case popolari di Calolziocorte (300 distribuiti e oltre 150 compilati) sui problemi di queste famiglie; abbiamo poi elaborato i risultati e abbiamo messo a punto proposte concrete che abbiamo inviato alle Istituzioni competenti. Purtroppo l’ascolto è stato scarso” la chiosa, ricordando altresì come i volontari si siano comunque attivati per realizzare, con le proprie forze, due interventi: portare lo sportello in via Di Vittorio, una volta a settimana, su di un camper; realizzare dei cartelli di numerazione civica, come da richiesta degli stessi abitanti delle palazzine, con la collaborazione di chi gestisce e di chi frequenta le attività educative del Circolo (doposcuola e Cres), inclusi ragazzi che vivono proprio nelle case popolari.
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Dall’ultimo rendiconto, quindi nel biennio 2022-2024, gli accessi allo Sportello sono stati 225. Complessivamente AscoltArci ha ricevuto 320 uomini e 178 donne; 106 gli italiani, seguiti da senegalesi, ivoriani e marocchini. 272 i calolziesi e 58 i lecchesi. La fascia dai 25 ai 40 anni la più rappresentata, ma non mancano anche richieste pervenute da giovanissimi, specie in tema di diritto al lavoro, anche per essere supportati nella redazione del curriculum.

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Per aree tematiche, poi, “siamo diventati anche uno sportello per il diritto alla salute per aiutare tutti/e sul rispetto dei tempi delle liste di attesa per visite” ha aggiunto Conti. 
La “casa” resta comunque il tema più caldo, tra sfratti, morosità, problematiche varie, oltre ovviamente all’assistenza nella compilazione delle domande per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. 
“Non troviamo comunque lavoro, come non riusciamo a trovare appartamenti” ha chiarito il coordinatore, lamentando in relazione al secondo tema l’imbarazzante messa a bando, a livello di distretto, di 50 alloggi a fronte di 700 richieste e un non velato razzismo dei privati, non disposti a affittare agli stranieri. “In 6 anni abbiamo trovato 4-5 case, un fallimento, nonostante la disponibilità a garantire sui pagamenti”. 

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Discorso diverso – e si torna alla curiosità iniziale – per il sostegno economico chiesto da 73 utenti dello sportello, alcuni dei quali aiutati poi attraverso lo strumento del prestito etico sociale gestito da L’Altra via. A fornire qualche dato, a tal proposito, è stato Dario Consonni, ricordando come le prime donazioni siano arrivate nell’ambito del gruppo acquisto solidale, coinvolgendo poi altri soggetti. 5.500 euro il “raccolto” nel 2022, quando sono stati poi concessi 22 prestiti per 13.000 euro e restituiti circa 2.000 euro da soggetti aiutati in annualità precedenti; nel 2023 i prestiti sono stati 11, per totali 5.600 euro a fronte di donazioni per 2.300 euro e “rientri” per 1.450 euro. Nell’anno in corso, con il dato aggiornato al primo ottobre, 4 gli aiutati, con un esborso di 3.900, “introiti” per 5.500 euro e rimborsi per 1.160 euro. Da sottolineare come le “uscite” siano indirizzate a finalità specifiche, con pagamento diretto, come per esempio il conseguimento della patente per soggetti che mirano poi a fare l’autotrasportatore o per riparare auto non più funzionanti ma necessarie a finalità lavorative…
L’impegno sottoscritto dai beneficiari per la restituzione di quanto ricevuto (senza interessi) mira anche a creare legami, soffermandosi sulle persone in quanto tali, come sottolineato da Consonni. 

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La famiglia (con richieste relative a separazioni, divorzi, affidamento dei figli), la disabilità (anche in ottica di accesso poi alla casa) e ovviamente le questioni legate ai permessi di soggiorno, poi, gli altri temi portati dagli utenti dello sportello. 
“Dobbiamo trovare la forza di fare più iniziative per attivare percorsi di lotta sui temi innanzitutto della casa, ma anche dei diritti dei migranti e del diritto alla salute e al lavoro e sulla distribuzione dei generi alimentari. Questo – ha assicurato Corrado Conti – sarà l’impegno nei prossimi anni; assolutamente necessario in questo periodo in cui è da tempo in atto un tentativo di normalizzare le forme di autoorganizzazione sociale sui territori attraverso la riforma del terzo settore, ma anche con una forte repressione come quella che si prospetta con l’approvazione del Ddl “sicurezza”, uno strumento per reprimere ogni forma di dissenso e contro la quale in ogni occasione ci dobbiamo mobilitare”.
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Parte dei volontari dello Sportello

Da ultimo il grazie ai volontari: Dario, Daniele, Carolina, Alex, Maria, Carola, Claudia, Michele, Alvaro, Stefano, Gabriella, Augusto, Adele, Valeria, Carla e Cristiana, senza dimenticare chi c’è stato per un “pezzetto” di strada e chi si sta approcciando ora al gruppo, sempre aperto a nuovi innesti. 


A.M.



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