Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   


Da lunedì 2 ottobre fino a martedì 31 ottobre 2023 sarà
possibile presentare telematicamente l’istanza per accedere al
contributo a fondo perduto previsto per gli interventi di
superbonus 90% avviati dall’1 gennaio 2023 per le spese sostenute
entro il 31 dicembre 2023 sugli edifici unifamiliari e le unità
immobiliari autonome e indipendenti.

Lo ha previsto l’Agenzia delle Entrate con la pubblicazione del

provvedimento 22 settembre 2023, prot. 332648
ad oggetto
“Definizione del contenuto informativo, delle modalità e dei
termini di presentazione dell’istanza per il riconoscimento del
contributo a fondo perduto di cui all’articolo 9, comma 3, del
decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, convertito, con
modificazioni, dalla legge 13 gennaio 2023, n. 6”.

Vediamo di cosa si tratta.

Superbonus 90%: per chi?

L’art. 9, comma 1, lettera a), punto 3) del Decreto-Legge 18
novembre 2022, n. 176 (Decreto Aiuti-quater) ha previsto per il
2023 il nuovo Superbonus 90% utilizzabile per interventi realizzati
dai soggetti di cui all’art. 119, comma 9, lettera b) del D.L. n.
34/2020 (Decreto Rilancio) ovvero dalle persone fisiche, al di
fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su
edifici unifamiliari e unità immobiliari con accesso autonomo e
indipendenza funzionale.

Ricordiamo che:

  • per “accesso autonomo dall’esterno” si intende un accesso
    indipendente, non comune ad altre unità immobiliari, chiuso da
    cancello o portone d’ingresso che consenta l’accesso dalla strada o
    da cortile o da giardino anche di proprietà non esclusiva;
  • per “indipendenza funzionale” si intende la condizione per cui
    l’unità immobiliare sia dotata di almeno tre delle seguenti
    installazioni o manufatti di proprietà esclusiva:

    • impianti per l’approvvigionamento idrico;
    • impianti per il gas;
    • impianti per l’energia elettrica;
    • impianto di climatizzazione invernale.

4 condizioni di accesso al Superbonus 90%

La norma prevede 4 condizioni per accedere a questo nuovo bonus
90%:

  1. l’intervento deve essere avviato (data di inizio lavori) a
    partire dall’1 gennaio 2023 (l’Agenzia delle Entrate ha chiarito
    che restano valide le CILAS presentate in data antecedente, purché
    il contribuente dimostri che i lavori abbiano avuto

    inizio a decorrere dall’anno 2023
    , circostanza che può essere
    documentata dalla data di inizio lavori indicata nella CILA o anche
    mediante un’attestazione resa dal direttore dei lavori secondo le
    modalità dell’autocertificazione rilasciata ai sensi dell’articolo
    47 del DPR n. 445 del 2000;
  2. il contribuente deve essere titolare di diritto di proprietà o
    di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
  3. la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione
    principale;
  4. il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a
    15.000 euro.

Il reddito di riferimento va calcolato sulla base di quanto
indicato all’art. 119, comma 8-bis.1 del Decreto Rilancio a mente
del quale:

  • si prendono i redditi complessivi posseduti, nell’anno
    precedente quello di sostenimento della spesa, dal contribuente,
    dal coniuge del contribuente, dal soggetto legato da unione civile
    o convivente se presente nel suo nucleo familiare, e dai familiari,
    diversi dal coniuge o dal soggetto legato da unione civile,
    presenti nel suo nucleo familiare;
  • si divide la somma dei redditi per un numero di parti indicato
    nella Tabella 1-bis allegata al Decreto Rilancio stesso.

I familiari – diversi dal coniuge e dal soggetto equiparato –
indicati all’art. 433 del Codice civile sono i seguenti:

  • i figli (compresi i figli naturali riconosciuti e i figli
    adottivi o affidati) di qualunque età;
  • in mancanza di figli, i discendenti prossimi;
  • i genitori o, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi;
  • i generi e le nuore;
  • il suocero e la suocera;
  • i fratelli e le sorelle.

Per quanto riguarda il reddito complessivo dell’anno di imposta
2022 da considerare per ogni familiare individuato, al reddito
complessivo assoggettato all’Irpef occorre sommare:

  • il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca
    sulle locazioni;
  • il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato
    all’imposta sostitutiva prevista per il regime fiscale di vantaggio
    per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, cosiddetto
    “regime dei minimi” (art. 27, commi 1 e 2, del Dl n. 98/2011);
  • il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato
    all’imposta sostitutiva prevista per il regime forfetario (art. 1,
    commi 54/89, della legge n. 190/2014);
  • le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali,
    da Rappresentanze diplomatiche e consolari, da Missioni, dalla
    Santa Sede, dagli Enti gestiti direttamente da essa e dagli Enti
    centrali della Chiesa Cattolica;
  • la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle
    zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e
    come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti
    residenti nel territorio dello Stato;
  • la quota di agevolazione ACE (art. 1 del Dl n. 201/2011).

Per essere considerati fiscalmente a carico, i familiari
individuati devono aver conseguito nel 2022 un reddito complessivo,
determinato come illustrato precedentemente, non superiore a euro
2.840,51 o, per i figli di età fino a 24 anni, non superiore a euro
4.000.

Di seguito la tabella che indica il quoziente da utilizzare sul
reddito complessivo per il calcolo del reddito di riferimento.

 

Numero di parti

Contribuente

1

Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il soggetto
legato da unione civile o la persona convivente

si aggiunge 1

Se nel nucleo familiare sono presenti familiari, diversi dal
coniuge di cui all’articolo 12 del testo unico delle imposte sui
redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, dal soggetto legato da unione civile o dal
convivente, che nell’anno precedente quello di sostenimento della
spesa si sono trovati nelle condizioni previste nel comma 2 del
medesimo articolo 12, in numero pari a:

 

un familiare

si aggiunge 0,5

due familiari

si aggiunge 1

tre o più familiari

si aggiunge 2

Spesa agevolabile e contributo a fondo perduto

Come indicato dall’Agenzia delle Entrate nelle istruzioni
allegate al nuovo provvedimento, l’importo della spesa agevolabile
sostenuta, detraibile dall’Irpef con percentuale del 90% nei limiti
massimi applicabili alle diverse tipologie di intervento edilizio,
è calcolato considerando per ogni fattura relativa a tali
interventi:

  • gli importi pagati nel periodo ammissibile ai professionisti e
    alle imprese esecutrici degli interventi mediante bonifico bancario
    o postale (cosiddetto “bonifico parlante”) effettuato dal
    richiedente, dal de cuius o – limitatamente alla quota addebitata
    in base ai millesimi attribuiti all’unità immobiliare – dal
    condominio;
  • gli importi dell’eventuale sconto in fattura concesso nel
    periodo ammissibile dalle imprese esecutrici degli interventi, a
    fronte della cessione del credito d’imposta corrispondente alla
    detrazione del 90%.

L’importo massimo della spesa agevolabile su cui determinare il
contributo è fissato in 96.000 euro.

Nel caso in cui altri soggetti, titolari alla data di avvio dei
lavori di quote di diritto di proprietà o di altro diritto reale di
godimento sull’unità immobiliare, abbiano sostenuto quote della
spesa agevolabile, tale limite massimo di 96.000 euro è ridotto per
il richiedente in misura proporzionale. A tal fine, l’importo
massimo di 96.000 euro deve essere moltiplicato per il rapporto tra
l’importo della spesa agevolabile sostenuta dal richiedente e
l’importo complessivo della spesa agevolabile sostenuta da tutti i
soggetti titolari di quote di diritto di proprietà o di diritto
reale di godimento.

Il contributo richiesto è pari:

  • nel caso di spesa agevolabile sostenuta complessivamente dai
    possessori inferiore o pari a 96.000 euro, al 10% della spesa
    agevolabile sostenuta dal richiedente;
  • nel caso di spesa agevolabile sostenuta complessivamente dai
    richiedenti superiore a 96.000 euro, al 10% dell’importo massimo
    proporzionalmente attribuibile al richiedente, come sopra
    calcolato.

La determinazione dei contributi da erogare viene effettuata
dall’Agenzia delle Entrate mediante ripartizione delle risorse
finanziarie stanziate, sulla base del rapporto tra queste ultime e
l’ammontare complessivo dei contributi richiesti con tutte le
istanze validamente presentate. Se tale rapporto percentuale
risulta:

  • superiore al 100 per cento, il contributo riconosciuto è pari
    al 100 per cento del contributo richiesto;
  • compreso fra il 10 e il 100 per cento, l’importo si determina
    applicando al contributo richiesto la percentuale risultante;
  • inferiore al 10 per cento, l’importo si determina applicando al
    contributo richiesto la percentuale del 10 per cento. In questo
    caso, l’Agenzia delle entrate procede ad erogare i contributi sulla
    base dell’ordine cronologico delle date del primo bonifico
    effettuato dai richiedenti nel periodo ammissibile (iniziando
    quindi con le istanze riportanti un primo bonifico del 1° gennaio
    2023) e fino all’esaurimento delle risorse finanziarie
    stanziate.

Il contributo a fondo perduto è erogato mediante accreditamento
su conto corrente bancario o postale, intestato o cointestato al
richiedente, e non concorre alla formazione del reddito complessivo
assoggettato alle imposte sui redditi, né rileva ai fini della
determinazione della detrazione dall’Irpef relativa alla spesa
agevolabile sostenuta.

Contributo a fondo perduto: come e quando presentare la
domanda

L’istanza è predisposta e trasmessa in modalità telematica
esclusivamente mediante un servizio web disponibile nell’area
riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.

L’istanza può essere presentata direttamente dal richiedente o
tramite un intermediario in possesso di delega al servizio del
Cassetto fiscale del richiedente.

A seguito della presentazione dell’istanza è rilasciata una
prima ricevuta che ne attesta la presa in carico ai fini della
successiva elaborazione, ovvero lo scarto a seguito dei controlli
formali dei dati in essa contenuti.

Successivamente al termine di presentazione delle istanze e alla
determinazione dei contributi da erogare mediante ripartizione
delle risorse finanziarie stanziate, è rilasciata una seconda
ricevuta che attesta l’accoglimento dell’istanza ai fini del
pagamento, ovvero lo scarto dell’istanza con indicazione dei motivi
del rigetto.

Le ricevute sono messe a disposizione del solo soggetto che ha
trasmesso l’istanza all’interno dell’area riservata del sito
internet dell’Agenzia delle entrate al percorso “Servizi –
Consultazioni e ricerca – Ricerca ricevute” e nella sezione
“Consultazione degli invii effettuati” dell’applicazione web con
cui è stata predisposta e trasmessa l’istanza.

Nella medesima applicazione web, alla sezione “Consultazione
esito”, il richiedente accede all’esito finale dell’istanza
presentata.

L’istanza può essere presentata a partire dal 2 ottobre 2023 e
fino al 31 ottobre 2023. In questo periodo è possibile, in caso di
errore, presentare una nuova istanza, in sostituzione dell’istanza
precedentemente trasmessa. L’ultima istanza trasmessa sostituisce
integralmente tutte quelle precedentemente inviate. È possibile,
inoltre, presentare una rinuncia all’istanza precedentemente
trasmessa, da intendersi come rinuncia totale al contributo. La
rinuncia può essere trasmessa entro il termine di presentazione
dell’istanza, anche da un intermediario con delega alla
consultazione del Cassetto fiscale del richiedente.

© Riproduzione riservata

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui