Il tema rileva anche ai fini contributivi, in quanto opera l’armonizzazione delle basi imponibili fiscale e previdenziale (articolo 12 della legge 153/1969). Il legislatore può tuttavia disporre diversamente: si pensi al bonus carburante che, riproposto fino a 200 euro per l’anno 2023 (articolo 1, comma 1, del Dl 5/2023), è stato disciplinato in modo che la detassazione non rilevi ai fini contributivi.
I benefit agevolati
Tra gli strumenti che permettono di beneficiare appieno della detassazione e della decontribuzione e, al contempo, della piena deducibilità da parte del datore di lavoro, vi sono i piani di welfare aziendale rivolti alla generalità o a categorie di dipendenti per somme e servizi previsti dall’articolo 51, comma 2, lettere f (utilità sociale), f-bis (educazione e istruzione), f-ter (assistenza a familiari non autosufficienti), f-quater (rischio di non autosufficienza).
Tra i benefit più gettonati, in alternativa al servizio non imponibile di mensa o dei ristoranti convenzionati, vi sono poi i buoni pasto detassati nei limiti di 4 euro giornalieri (8 se buono elettronico e 5,29 se mancano i servizi di ristorazione). Il buono può essere concesso anche ai lavoratori in smart working (interpello 123/E/2021) ma deve riguardare la generalità o categorie di dipendenti secondo un orientamento dell’Agenzia (circolare 326/E/1997) che eccede il dettato normativo.
Un altro benefit diffuso riguarda l’auto concessa in uso promiscuo al dipendente con tassazione parametrata in base a una percorrenza convenzionale di 15mila km annui e in misura percentuale variabile in funzione dell’emissione di CO2 del veicolo da un minimo del 25% (fino a 60 g / Km) fino al 60% (dal 2021 per emissioni oltre 190 g). Il datore di lavoro beneficia di una deduzione dei costi maggiorata rispetto alle auto aziendali, ma comunque limitata al 70%, oltre alla detraibilità Iva ridotta al 40 per cento.
In periodo di tassi alti sono inoltre apprezzati i prestiti concessi dal datore di lavoro (o i contributi in conto interessi riconosciuti per prestiti/mutui bancari), in quanto beneficiano di una base imponibile ridotta al 50% della differenza tra il tasso applicato e il Tur alla fine dell’anno.
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