In centro storico, i residenti e i pedoni sono sempre più preoccupati per il comportamento dei rider delle consegne a domicilio, che sfrecciano ad alta velocità sulle biciclette elettriche modificate, mettendo a rischio la sicurezza di chi frequenta le vie della zona a traffico limitato (ZTL). Un video inviato da un lettore mostra chiaramente come queste biciclette, che dovrebbero essere a pedalata assistita, si muovano senza necessità di pedalare.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 50 del codice della strada, le biciclette a pedalata assistita devono avere una potenza massima di 0,25 kW (0,5 kW per il trasporto di merci), e il motore dovrebbe smettere di funzionare non appena si smette di pedalare o si raggiunge la velocità di 25 km/h. Tuttavia, nel caso dei rider in centro città, sembra che molte di queste biciclette siano state modificate per funzionare come veri e propri ciclomotori, consentendo di accelerare senza pedalare e superando abbondantemente i limiti imposti.
La situazione desta preoccupazione, poiché le modifiche apportate rendono questi veicoli potenzialmente pericolosi. Non rispettando le specifiche tecniche previste dalla legge, queste bici perdono la classificazione di “velocipedi” e dovrebbero essere trattate come ciclomotori, soggetti quindi a regole e controlli più rigorosi. Come sancisce l’articolo 50, chi modifica una bicicletta a pedalata assistita rischia una sanzione amministrativa che può variare da 845 a 3.382 euro per l’aumento della potenza o della velocità, oltre a ulteriori multe in caso di infrazioni successive.
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