Spesso si rinuncia ad avere più di un figlio a causa della crisi economica che non accenna a recedere di un passo
Si sa che avere dei figli significa spendere soldi sempre, e per sempre, e continuare a sborsarne fin quando i figli non crescono (e spesso anche quando sono cresciuti continuano a chiedere elargizioni di denaro ai genitori).
Del resto ogni età ha le sue esigenze, e naturalmente un figlio costa soldi a qualsiasi età: da piccolo per la sua crescita e sostentamento, visite mediche, pappe. Poi la scuola, gli abiti, lo sport, e anche la possibilità di fargli fare esperienze con gli amici, gite, viaggi.
Insomma, una famiglia che vive di stipendio fa fatica a far fronte a tutte queste esigenze dei figli, che si vanno a sommare a quelle famigliari, ed i due stipendi dei genitori si vanno a dover suddividere non più in due persone ma in tre, tra cui quella più dispendiosa è anche quella più giovane.
In questo senso il Governo ha messo e sta mettendo in campo una serie di bonus che sono volti ad aiutare le famiglie in difficoltà che comunque decidono di avere dei figli, con una serie di bonus che a volte sono delle vere e proprie elargizioni di denaro sul conto corrente, ed altre volte invece si traducono in una serie di sgravi fiscali.
Si propone il bonus secondi e terzi figli
I bonus che il Governo sta mettendo in campo già da quando si è verificata la pandemia da Coronavirus, sono una serie di agevolazioni per le famiglie con figli e variano dal bonus per i nuovi nati, erogato il mese successivo la nascita dei bambini, il bonus figli piccoli, e tutta una serie di agevolazioni per le famiglie con ISEE sotto i 40 mila euro.
Peccato, però, che non ci siano dei bonus specifici per i secondi e terzi figli, quelli a cui spesso le famiglie rinunciano perché non ci sono soldi a sufficienza per poter mettere al mondo e far vivere dignitosamente tutta la famiglia.
Bonus nido regionale
Come riporta ilpiacenza.it, nella cittadina emiliana è stato proposto dalla candidata alle Regionali Sara Soresi, di Fratelli d’Italia, che tuttavia ancora non è riuscita ad ottenere questo risultato. «Se eletta in Regione – ha affermato – vorrei portare avanti proposte concrete che possano dare un aiuto reale alle famiglie».
Tra le altre, ha detto di pensare «al bonus nido regionale, seguendo l’esempio di altre regioni come l’Umbria ed al quoziente famigliare per i servizi alla persona cioè uno strumento che consentirebbe di calcolare il costo dei servizi in base alla composizione della famiglia, sostenendo in modo particolare quelle più numerose».
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