Scatta in Tribunale a Savona la fase predibattimentale del processo per presunta truffa in merito all’azienda Incentivitalia.
A giudizio la savonese Claudia Ghiso, fondatrice dell’azienda nata come start up che offre un sistema per conoscere ed ottenere fondi per la liquidità aziendale e familiare.
Sarebbero state circa una quarantina le querele presentate in Procura da diverse persone che si erano affidate all’azienda per ricevere contributi da bandi europei consegnando per esempio una cifra base di 1500 euro. Non riuscendo poi a ottenere in molteplici casi praticamente niente. Altre querele poi sarebbero state presentate in seguito e faranno parte di procedimenti separati.
Una ottantina sarebbero le persone offese tra querelanti e non querelanti (tra cui ex dipendenti) e nella fase pre dibattimentale si sono costituite come parte civile 4-5 persone, un numero che comunque pare sia destinato ad aumentare.
Lo scorso 9 marzo 2023 era scattato un blitz della guardia di finanza disposto dalla Procura di Savona nell’ex sede di Corso Italia per acquisire documentazioni a seguito dei diversi esposti di clienti che si erano susseguiti nei mesi precedenti.
Nata come startup innovativa, si leggeva sul loro sito, “che ha creato il primo e unico database in Italia che viene aggiornato quotidianamente, all’interno del quale facciamo confluire tutte le opportunità Nazionali, Internazionali ed Europee rivolte a imprese, persone fisiche, associazioni, cooperative ed enti pubblici. Grazie a questo importante strumento siamo in grado di selezionare le migliori agevolazioni attive ed in attivazione per qualsiasi settore e dimensione aziendale. Abbiamo anche un business model innovativo: se non troviamo un bando per il tuo progetto, ti restituiamo il compenso”.
E proprio ques’ultimo aspetto che era stato contestato a più riprese da diverse persone che si erano affidate a loro tanto da portarli poi a presentare molteplici denunce. Non erano mancate anche le recensioni negative sulla piattaforma TrustPilot da chi si era sentito truffato dall’azienda. La stessa peraltro a più riprese si era difesa dalle accuse.
Una sentenza del Tribunale di Milano, emessa nel dicembre 2023, dichiarava la liquidazione giudiziale (con la procedura che per legge ha emendato l’iter fallimentare) di “IncentiviItalia S.R.L. Società Benefit”, nominando giudice delegato e curatore. I creditori e i terzi con diritti su beni del debitore avevano 30 giorni per presentare le domande di insinuazione, con termine per l’ammissione allo stato passivo che era stato fissato a marzo di quest’anno. Con la stessa fondatrice che aveva smentito il fallimento.
Nei mesi scorsi si era verificata anche una segnalazione anche da parte dell’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode della Commissione Europea in quanto ci sarebbe stato un anomalo numero di richieste di finanziamenti non congrui per i fondi.
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