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di Antonio Perruggini *

Finalmente il Mezzogiorno di Italia, isole comprese, ha una visione. Avrà un’unica Zes (Zona Economica Speciale). La proposta del Ministro degli Affari Europei, Pnrr e Sud, Raffaele Fitto, è senza dubbio epocale poiché si pone lo straordinario obiettivo di attivare una unica Zes dedicata a tutte le regioni del Sud, che potranno usufruire di misure socio economiche semplificate, che di conseguenza consentiranno un impulso determinante per la nostra discriminata economia e quindi sviluppo delle imprese e soprattutto crescita dell’occupazione.

Come Alcide De Gasperi, il Ministro pugliese oggi ha un ruolo di primissimo piano nel panorama europeo, ove ha intuito con non comune sapienza la necessità di innovazione della politica del nostro Stato, affinchè possa essere mirata alla concreta valorizzazione dei territori più disagiati del nostro Paese, che si trasformano in luoghi di oggettive possibilità di crescita e sviluppo in chiave di integrazione internazionale e in particolare europea. 

È una visione straordinaria che merita il ragionevole sostegno di ognuno, a prescindere dalla propria ideologia e fa tornare alla mente la determinazione proprio dello stesso De Gasperi, quando raccogliendo il durissimo giudizio espresso nell’immediato dopo guerra da Palmiro Togliatti che definì Matera “vergogna di Italia”, incaricò l’allora Ministro lucano, Emilio Colombo, di studiare un disegno di legge per favorire il risanamento e la soluzione del problema dei Sassi.

Ebbe successo l’impegno in armonia di quei politici che, pur con orientamenti diversi, riuscirono ad avviare una rivoluzione socio economica che ha portato nel tempo ad affermare un territorio oggi di evidente fascino e attrattività.

Quindi Fitto come De Gasperi, Colombo, Togliatti, ha saputo concretizzare una visione di sviluppo moderna, che ha superato le aspettative del territorio convincendo con la sua proposta la Comunità europea affinchè nel Mezzogiorno di Italia venisse istituita un’unica Zona Economica Speciale per l’intero Sud Italia e iniziare quindi un confronto per rendere strutturali le misure di decontribuzione in favore di quel vasto territorio che è fondamentale per lo sviluppo dell’intera nazione e non solo.

La Commissione europea ha accolto positivamente la proposta di Raffaele Fitto, immaginando evidentemente un rinnovato sostegno alla crescita e alla competitività di realtà socio economiche allo stato, afflitte da vessazioni burocratiche e trappole normative, che impediscono di fatto la loro affermazione, pur in presenza di validi e lungimiranti progetti di impresa.

Si pensi a quanto da decenni avviene proprio in Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna, ove a differenza dal settentrione ogni progetto da realizzare sembra difficile, vi è sempre un problema, un impedimento, come una sorta di video game che ad ogni mostro abbattuto te ne presenta sempre un altro.

Con la Zes la semplificazione dedicata alle procedure di approvazione e autorizzazione della progettualità utile al Sud diventa realtà, in coerenza con i diversi strumenti di programmazione pluriennale del Pnrr con la politica di coesione e finanziamento ivi prevista. Naturalmente la trasparenza delle procedure dovrà essere la “rosa dei venti” di questa visione ben ribadita da Raffaele Fitto anche di recente, quando ha indicato la verifica della destinazione dei fondi europei, rimuovendo il modus operandi del passato, quando risorse a pioggia finivano più in calderoni elettorali che in progetti concreti in favore dei cittadini.

Ora tocca al governo Meloni promuovere norme dedicate che possano rendere la Zes un riferimento per le imprese e per i lavoratori, al fine di sostenere l’occupazione nel Mezzogiorno. La Commissione europea conferma di voler rendere strutturale e quindi di sistema la proposta del Ministro Fitto e questa è senza dubbio un’ottima notizia per tutte le regioni del Sud e per l’Italia intera.

La sburocratizzazione delle procedure, le agevolazioni fiscali e contributive, la semplificazione delle autorizzazioni sono una occasione straordinaria e per certi versi irripetibile che impongono il rispetto e il plauso in favore di questa nuova visione che Raffaele Fitto ha posto. Ora tocca a noi tutti sostenerla, senza campanilismi o retro pensieri da relegare nella preistoria politica e socio economica del nostro amato Sud.

*Manager

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Pubblicato sul tema: ZES Unica per il Mezzogiorno, il ministro Fitto la spunta

 

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