La chiesa di Bitonto vola a Varsavia, in Polonia, una importante via di comunicazione tra Europa settentrionale, Russia e Mar Nero. A rappresentarla è stato il teologo Giuseppe Cannito che ha portato i saluti di Giuseppe Satriano, arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto, di don Marino Cutrone, vicario zonale, di don Gaetano Coviello, parroco-rettore Basilica Santi Medici, di don Michele Lacetera, cancelliere vescovile, di don Francesco Acquafredda, presidente capitolo concattedrale, e di padre Santo Pagnotta, segretario generale della Faacoltà di Teologia ecumenico-patristica “San Nicola” di Bari.
Questo viaggio fa parte del quarto corso universitario accademico di aggiornamento in ecumenismo tenutosi alla Facoltà teologica pugliese di Bari, con il contributo del servizio nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose della Conferenza episcopale italiana, incentrata sulla frase di Papa Francesco “Parole per il dialogo”.
Sabato 21 gennaio nella cattedrale di Nostra Regina Corona polacca, Giuseppe Cannito ha partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Wieslaw Lechowicz ricevendo una particolare benedizione. Subito dopo c’è stata la visita alla basilica arcicattedrale metropolitana di San Giovanni Battista, costruita nel XIV secolo in stile architettonico gotico baltico mazoviano. All’interno della cappella Baryczka si è potuto vedere un crocifisso gotico con le reliquie dei veri capelli di Gesù. In essa sono sepolti diversi polacchi illustri, tra cui l’ultimo re polacco Stanislao II e il primate Stefan Wyszynski, amico di Papa Giovanni Paolo II. Altra visita, la chiesa Santa Croce del XVII secolo in stile barocco, dove uno dei pilastri della navata sinistra contiene l’urna con il cuore del compositore di fama mondiale Frederic Chopin.
Su invito del vescovo, la visita ecumenica è proseguita nella più antica chiesa di Varsavia dedicata a Sant’Anna del XIII secolo in stile barocco, poi la monumentale Cattedrale cattolica di San Michele Arcangelo e San Floriano del XIV secolo in stile neogotica, e la Cattedrale ortodossa russa di Sobor Metropolitalny Swietej Rownej Apostolom Marii Magdaleny del XIX secolo in stile revival, un piccolo gioiello riconoscibile grazie alle cinque cupole “a cipolla” con le ricche pareti adornate da icone.
Domenica 22 gennaio invece c’è stata una piacevole visita culturale al mastodonte Palac Kultury i Nauki, disegnato e progettato da Stalin: è il grattacielo più alto di Varsavia e sicuramente è il simbolo indiscusso della Polonia. La visita è proseguita con una surreale passeggiata alla Stare Miasto, dichiarata patrimonio Unesco con la celebre colonna del re Sigismondo (che trasferì la capitale da Cracovia a Varsavia), il grandioso Parco Reale Lazienki dove si trova la statua più famosa a Chopin. Infine la cerimoniale parata dinanzi al monumento della tomba del milite ignoto, dove Papa Giovanni Paolo II celebrò la Santa Messa per omaggiare i soldati polacchi.
Nella capitale polacca San Giovanni Paolo II è particolarmente venerato, tant’è che in ogni chiesa è presente un’immagine sacra, un quadro, un monumento, una lapide, una reliquia e persino una mostra permanente a lui dedicata. Karol Wojtyla che, più di ogni altro pontefice, è arrivato al cuore della chiesa di Bitonto, tanto da onorarlo con una lapide affissa sulla facciata laterale della porta Baresana con una devota dedica dal popolo bitontino, in ricordo della sua visita pastorale nella città di Bitonto nel 1984.
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