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Quanto tempo devi conservare scontrini e multe pagate per il fisco? La corretta gestione e conservazione delle fatture è una necessità per chiunque voglia evitare potenziali problemi con l’Agenzia delle Entrate. Con questa guida verifichiamo nei dettagli le tempistiche e le modalità di conservazione di questi documenti. Sono state messe in evidenza anche le differenze tra varie tipologie e fornito consigli pratici per una gestione efficiente. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Quanto tempo devi conservare scontrini e multe per il fisco: la tabella

Prima di verificare nel dettaglio il periodo di conservazione di documenti, multe pagate, fatture, dichiarazione dei redditi, parcelle e bollette, abbiamo sintetizzato la tempistica in questa tabella.

Tipologia di Documento Tempo di Archiviazione
Dichiarazione dei redditi 5 anni
Bollette 5 anni
Scontrini 26 mesi
Multe 5 anni
Certificato di prestazione energetica 20 anni
Mutui e finanziamenti 10 anni
Imposte sulla casa e sui rifiuti 5 anni
Ristrutturazioni e bonus 15 anni
Sentenze 10 anni
Parcelle e cambiali da 3 a 10 anni
Bollo auto 3 anni
Titoli di studio sempre
Documenti per usucapione 20 anni
Buste paga almeno 5 anni
Contributi previdenziali autonomi e liberi professionisti sempre
Rogiti, documenti di proprietà, referti medici sempre
Affitto e spese condominiali 5 anni, con qualche eccezione
Polizze e documenti assicurativi da 1 a 10 anni
Estratti di conto corrente e carta di credito 10 anni

La conservazione di scontrini e multe pagate

Scontrini

Gli scontrini sono una prova concreta di transazioni e acquisti. In genere devono essere conservati per due anni, un termine che permette di gestire eventuali questioni legate alla garanzia o ai resi.

C’è una sola differenza e riguarda gli scontrini per l’acquisto di farmaci: in questo caso il termine si estende a cinque anni. Il motivo? Hanno un ruolo in ambito sanitario e fiscale che si riflette anche su detrazioni e rimborsi.

In questo post puoi vedere quali sono i documenti da digitalizzare per conservarli meglio.

Multe e bollette

La conservazione delle ricevute relative a multe e bollette si protrae per un periodo più lungo, è stato fissato a cinque anni. Le multe, in particolare, possono essere oggetto di controllo da parte delle autorità e, pertanto, richiedono una gestione accurata dei documenti correlati.

Documentazione fiscale e dichiarazione dei redditi

La documentazione relativa alla dichiarazione dei redditi richiede una conservazione ancora più prolungata. Il periodo è di sette anni, un arco temporale che risponde alla necessità di conservare prove documentali utili in caso di accertamenti fiscali successivi.

Dettagli sulla prescrizione delle multe

Multe della polizia e dei carabinieri

Le multe emesse dalle autorità statali, come la polizia stradale o i carabinieri, hanno un termine di prescrizione di 5 anni. Questo lasso di tempo è stabilito per garantire che le sanzioni per violazioni, spesso di natura più grave (ad esempio, eccessi di velocità su autostrade), siano opportunamente documentate e conservate.

Multe polizia municipale

Per le multe emesse dai vigili urbani, il termine di prescrizione segue una dinamica differente. Qui, si parla di 2 anni dalla cosiddetta “iscrizione a ruolo”, ovvero dal momento in cui la multa viene ufficialmente registrata per la riscossione.

Questo termine inizia a decorrere solo dopo che il Comune ha completato l’iscrizione a ruolo, un processo che può richiedere tempo.

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Dichiarazione dei redditi

La dichiarazione dei redditi deve essere conservata per 5 anni dal momento della presentazione. In situazioni in cui la dichiarazione non è stata consegnata, l’Agenzia delle Entrate mantiene il diritto di effettuare controlli per un periodo esteso a sette anni.

Il principio di cassa nelle dichiarazioni dei redditi

Per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi, un aspetto fondamentale è il rispetto del principio di cassa. Un metodo che si basa sulla data effettiva in cui una spesa è stata sostenuta. Ad esempio, se si paga una polizza assicurativa a vita nel marzo del 2023, la relativa spesa sarà considerata ai fini fiscali nella dichiarazione del 2024, relativa ai redditi del 2023. Questa specificità richiede un’attenzione particolare nella conservazione dei documenti correlati, in quanto determina il periodo fiscale di riferimento per le detrazioni.

La conservazione nonostante la precompilata

Un aspetto spesso trascurato riguarda la dichiarazione dei redditi precompilata. Molti contribuenti, vedendo le proprie spese già inserite nella dichiarazione online, potrebbero pensare di essere esonerati dalla conservazione dei documenti correlati. Non è così: la precompilata serve da facilitatore, ma non sostituisce la necessità di avere documentazione fisica o digitale a supporto.

Gestione e conservazione di altri documenti importanti

Spese condominiali e affitto

Le ricevute delle spese condominiali devono essere conservate per cinque anni. Un termine che non solo garantisce la copertura in caso di eventuali dispute o contestazioni, ma è anche un periodo accettato legalmente per la gestione delle questioni condominiali.

Anche per l’affitto la legge permette al proprietario di richiedere i canoni arretrati entro un periodo di cinque anni dalla loro scadenza.

Tassa sui rifiuti

Nonostante i cambiamenti nella denominazione e nel calcolo della tassa sui rifiuti (Tarsu, Tia1, Tia2, Tares, Tari), il termine entro cui è possibile effettuare controlli fiscali rimane immutato. Possono essere condotti fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la tassa è dovuta o la dichiarazione è stata presentata.

La conservazione degli scontrini e delle fatture per diverse necessità

Scontrini per beni di consumo

La conservazione degli scontrini per gli acquisti di beni di consumo devono essere conservati, come accennato, per due anni, periodo durante il quale è possibile richiedere l’attivazione della garanzia per eventuali difetti o malfunzionamenti. Un periodo di tempo che è utile per tutelare i diritti del consumatore.

IMU, IRAP e IVA e cartelle esattoriali

Le ricevute per il pagamento di multe, tasse sui rifiuti, Imu (o Tasi) devono essere conservate per un periodo di cinque anni. Questo termine è stabilito per garantire che, in caso di controlli fiscali, il contribuente possa dimostrare il regolare adempimento dei propri obblighi.

Per le cartelle esattoriali relative a imposte come Irpef, Iva o Irap, invece, il periodo di conservazione si estende, raddoppiando a dieci anni.

Fatture di alberghi, ristoranti

Le fatture emesse da alberghi e ristoranti sono documenti che richiedono una conservazione di almeno sei mesi. Questo termine è dettato dalla possibilità che le strutture ricettive richiedano il pagamento di conti arretrati entro tale periodo. È quindi importante per i clienti conservare questi documenti per tutelarsi da eventuali richieste impreviste o ingiustificate.

Bolle di spedizione e servizi professionali

Le bolle relative alle spedizioni devono essere conservate per 18 mesi, un periodo che consente di gestire eventuali reclami o disguidi postali. Per quanto riguarda le parcelle di servizi professionali, come quelle di avvocati, medici, dentisti o architetti, la conservazione si estende a tre anni. Questo termine è stabilito per assicurare che i documenti siano disponibili in caso di controversie sui servizi ricevuti o sui pagamenti effettuati.

La conservazione di bollette e rate del mutuo

Bollette elettriche, gas e acqua

Per le bollette elettriche, la regola generale prevede una conservazione di cinque anni per quelle emesse prima del 1° marzo 2018, e di due anni per quelle successive. Questa distinzione risponde a cambiamenti normativi e pratici avvenuti nel settore energetico.

Per le bollette del gas, il periodo è di cinque anni per forniture precedenti al 1° marzo 2019 e di due anni per quelle successive. In ambito idrico, le bollette emesse dopo il 1° gennaio 2020 devono essere conservate per due anni, mentre quelle precedenti a questa data richiedono un periodo di conservazione di cinque anni.

Rate del mutuo e fatture telefoniche

Le rate del mutuo richiedono una conservazione di cinque anni. Questo periodo è utile per avere a disposizione le prove dei pagamenti effettuati. Anche le fatture relative ai servizi telefonici devono essere conservate per un quinquennio.

Conservazione di documenti per bonus edilizi

Bonus ristrutturazione e superbonus

La documentazione relativa a bonus per ristrutturazioni edilizie, superbonus 110%, e interventi di risparmio energetico segue la regola generale di conservazione di cinque anni. In caso di agevolazioni rateizzate su 10 anni, si rende necessaria la conservazione dei documenti fino a 5 anni dopo l’ultima rata di detrazione.


Gestione di documenti specifici

Certificato di prestazione energetica

Il certificato di prestazione energetica, un documento che attesta la classe energetica di un immobile, ha una validità di dieci anni. Per precauzione, è consigliato conservarlo per venti anni dal rilascio, per coprire eventuali problematiche legate alla certificazione energetica dell’immobile.

Sentenze giudiziarie

Per le sentenze giudiziarie, il periodo di conservazione consigliato è di dieci anni, per garantire l’accesso a documenti importanti in caso di necessità. Per le sentenze in materia di famiglia o stati della persona, è preferibile una conservazione permanente, data la loro rilevanza continua nella vita delle persone.

Bollo auto e titoli di studio

Per il bollo auto, il termine entro cui le Regioni possono effettuare accertamenti è di tre anni dal versamento. I titoli di studio, compresi certificati, diplomi e attestati di corsi, devono essere conservati a tempo indeterminato, vista la loro importanza nella carriera educativa e professionale di un individuo.

Rogiti e documenti di proprietà

Gli atti di proprietà, come rogiti notarili e certificati di proprietà dell’auto, richiedono una conservazione permanente. In caso di perdita, la ricostruzione di questi documenti può essere complessa e costosa, rendendo la loro conservazione a lungo termine una necessità.

Referti medici e contributi previdenziali

È consigliabile conservare i propri referti medici per un tempo indefinito, per avere una panoramica completa della propria storia sanitaria. Per i contributi previdenziali, specialmente per autonomi e liberi professionisti, è utile mantenere le ricevute di pagamento, nonostante la presenza di estratti conto previdenziali.

Cambiali e parcelle

Le cambiali devono essere conservate per tre anni dalla scadenza, mentre per le parcelle professionali (avvocati, dentisti, medici, ecc.) il periodo di conservazione si estende a tre anni. Questo assicura la disponibilità di documenti necessari in caso di dispute o verifiche.

Quanto tempo devi conservare scontrini e multe per il fisco?
Ne4ll’immagine un uomo sommerso da fatture, scontrini, bollette, multe e cartelle esattoriali.

FAQ (domande e risposte)

Per quanto tempo conservare scontrini e ricevute fiscali?

Gli scontrini, per la maggior parte delle transazioni, devono essere conservati per due anni. Tuttavia, per gli scontrini relativi all’acquisto di farmaci, è necessario estendere la conservazione a cinque anni.

Qual è la durata minima di conservazione delle multe pagate?

Le ricevute delle multe pagate devono essere conservate per un periodo di cinque anni. Questo vale per le multe rilevate sia da polizia stradale o carabinieri (con un termine di prescrizione di 5 anni), sia quelle comunali, per le quali il termine di prescrizione è di 2 anni dall’iscrizione a ruolo.

Quanto tempo conservare documentazione dichiarazione redditi?

La documentazione relativa alla dichiarazione dei redditi deve essere conservata per sette anni. Inoltre, in caso di mancata presentazione della dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli per un periodo di sette anni.

Per quanto conservare fatture alberghi e ristoranti?

Le fatture di alberghi e ristoranti vanno conservate per almeno sei mesi. Questo periodo è necessario per gestire eventuali richieste di pagamento di conti arretrati da parte delle strutture ricettive.

Qual è la scadenza per archiviare bollette e rate mutuo?

Per le bollette elettriche, il periodo di conservazione è di cinque anni se emesse prima del 1° marzo 2018 e di due anni per quelle emesse dopo. Per le bollette del gas, è necessario conservarle per cinque anni se riguardano forniture precedenti al 1° marzo 2019, altrimenti per due anni. Le rate del mutuo devono essere conservate per cinque anni.

Quanto tempo tenere le ricevute di pagamento bollo auto?

Le ricevute di pagamento del bollo auto devono essere conservate per tre anni. Questo termine è determinato dalla possibilità delle Regioni di effettuare accertamenti fino a tre anni dal versamento.

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