I debiti accumulati ammontano a diversi milioni. E alla fine il tribunale ha deciso di mettere in liquidazione la Belletti e Baroni, una delle più importanti aziende edili di Rimini, specializzata in nuove costruzioni e ristrutturazioni di abitazioni, hotel, attività artigianali e industriali. La sentenza è stata depositata il 17 ottobre. I giudici hanno nominato Federica Fabbri come curatore fallimentare e hanno già fissato la prima udienza con i creditori. Udienza che si svolgerà l’anno prossimo: il 25 settembre 2025. Il crac della Belletti e Baroni arriva pochi mesi dopo la scomparsa di uno dei titolari dell’azienda, che si è tolto la vita.
Fondata nel 2011, nel giro di pochi anni la Belletti e Baroni era cresciuta enormemente. A partire dal 2020 aveva preso numerosi cantieri legati alle ristrutturazioni con il superbonus 110 e con gli altri incentivi edilizi. Due anni fa aveva lanciato sul mercato una campagna di minibond – per un importo di 2 milioni di euro – per poter finanziare tre importanti cantieri. Poi la crisi provocata dai debiti accumulati (anche) per i superbonus, e la decisione del tribunale di mettere in liquidazione la società. “Ma siamo ancora nei termini per presentare reclamo alla Corte d’appello, e lo faremo sicuramente”, dicono i legali dell’azienda. Che poi spiegano: “Avevamo depositato in tribunale una proposta di composizione della crisi, una soluzione stragiudiziale per trovare una soluzione con tutti i creditori. Una procedura che sarebbe stata portata avanti con la Camera di commercio. Purtroppo il tribunale di Rimini ha ritenuto invece di dover decretare la liquidazione della società”. Che ha dovuto così chiudere i battenti e sospendere i tanti cantieri in corso. “I debiti accumulati sono di alcuni milioni – continuano gli avvocati, senza specificare l’importo – Ma noi la soluzione per i creditori l’avevamo trovata e crediamo ancora che sia assolutamente percorribile”.
La crisi della Belletti e Baroni è legata anche al giro di vite del governo sui superbonus edilizi. “Sicuramente l’azienda era molto esposta – confermano i legali – Se avesse riscosso tutti i crediti e se le regole sul superbonus non fossero cambiate in corsa, la società non avrebbe avuto sicuramente tutti questi problemi”. Ora gli avvocati della società daranno battaglia per evitare la messa in liquidazione decretata dal tribunale. Provvedimento che arriva sei mesi dopo la tragedia di uno dei soci, Massimo Belletti: l’imprenditore si è tolto la vita buttandosi con l’auto nel porto il 28 aprile.
Manuel Spadazzi
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