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Mazzanti Automobili, futuro e possibile rinascita del mito toscano – News – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Auto fatte a mano

Il rombo poderoso dei motori della Mazzanti Automobili si è ammutolito ormai da un paio d’anni anni, eppure il sogno di veder risorgere quell’atelier capace di sfornare bolidi “sartoriali” extralusso dal nome che si ispira alle divinità etrusche non è ancora del tutto tramontato. Perché per una realtà come questa, che ha fatto conoscere il nome di Pontedera e della Toscana agli appassionati di super e hypercar di tutto il mondo, è difficile accettare l’idea che il sipario sia calato definitivamente.

Possibile rinascita

Ora, l’ultima speranza si chiama asta giudiziaria. Certo, il primo tentativo è andato a vuoto (la finestra temporale per la vendita, apertasi il 9 settembre, si è chiusa il 25 ottobre scorso), ma in arrivo c’è un secondo appuntamento, che potrebbe finalmente portare alla svolta. Al commercialista Roberto Dell’Omodarme, nominato curatore dal Tribunale di Pisa, sono infatti arrivate più manifestazioni d’interesse da parte di soggetti di varia natura, sia italiani che esteri, appartenenti a diversi settori economici.

Un mito in vendita

La prima asta aveva fissato la base a 1,61 milioni di euro, una cifra che per ora a quanto pare è stata ritenuta eccessiva, per quanto l’azienda continui a custodire il fascino (e il possesso) delle sue hypercar, il cui prezzo minimo, in alcuni casi, si aggirava sul milione di euro. Ma, abbassando un po’ l’asticella, è lecito immaginare che possa farsi avanti un acquirente disposto a scommettere su un marchio che incarna un pezzo di storia artigianale italiana, dove ogni auto non è solo un bolide, ma un’opera d’arte unica su quattro ruote. E per questo non si è perso tempo. Il Tribunale ha agito con estrema rapidità.

A che punto è l’asta

“Il secondo avviso di vendita telematica è già stato pubblicato sul sito dell’Istituto vendite giudiziarie di Pisa – conferma il curatore – Il lasso temporale per partecipare alla nuova ‘gara’ è compreso tra l’11 novembre e il 13 dicembre prossimi. Abbiamo cercato di accelerare le operazioni perché confidiamo in una soluzione positiva, veloce, della vicenda. Che possa scongiurare lo spettro di una vendita a pezzi e la morte di quest’azienda.

Luce in fondo al tunnel

La nuova base d’asta è stata ridotta del 5%, a 1.529.500 euro, rispetto al milione e 610mila euro fissato in prima battuta. Riteniamo che, visto il valore dei beni che sono compresi nel lotto, sia un prezzo di partenza decisamente interessante, che non intendiamo ribassare ulteriormente. E per questo, proprio per cercare di restringere il campo a figure davvero seriamente interessate, alcune delle quali, di cui ovviamente non posso fare i nomi, si erano già fatte avanti prima della vendita giudiziaria, abbiamo portato la cauzione a 305.900 euro, il doppio di quanto chiesto nel precedente tentativo”. Potrebbe dunque esserci una luce in fondo al tunnel, seppur flebile. Che potrebbe ridar vita all’azienda con sede a Gello di Pontedera, a una manciata di chilometri dal colosso Piaggio.

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Fine produzione nel 2022

Dopo lo stop alla produzione del 2022, il 2023 è stato un annus horribilis, con la messa in liquidazione giudiziale e la scomparsa di investitori che parevano pronti a credere nel brand lanciato da Luca Mazzanti (oggi completamente fuori dal progetto) e rilanciarlo con l’immissione di nuovi capitali. Eppure, chi si aggiudicherà il lotto non metterà le mani solo su un marchio: il pacchetto include modelli esclusivi e pezzi da collezione come la Evantra 771, la Demo-car Evantra, e l’Evantra Pura. Poi c’è un modello in legno della Evantra, a grandezza naturale, insieme al telaio della 781 e ai motori Corvette LP5.

Non solo supercar

Oltre a tutto questo, ci sono beni strumentali, attrezzature, e un tesoro di brand, compresi i marchi Mazzanti e F&M, i siti web e i profili social, grazie a un accordo sottoscritto tra il fondatore e la curatela. Insomma, di polpa ce n’è. E anche tanta. Per chi volesse investire in Mazzanti Automobili, l’opportunità è quella di riportare in vita una storia fatta di passione e velocità, di alta artigianalità e di idee che si trasformano in vetture da sogno. E a Pontedera c’è chi aspetta di sentire di nuovo il suono di un motore traboccante di cavalleria, perché il mito etrusco possa continuare.
di SERGIO BRACCINI



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