Anche per i diportisti arrivano i primi ecobonus, in questo caso fondi per la rottamazione dei motori delle barche a favore dei propulsori elettrici.
Ecobonus motore se passi all’elettrico
Ad proporli è il decreto firmato congiuntamente dai ministeri del Made in Italy, dell’Ambiente, dei Trasporti e dell’Economia pubblicato il 15 ottobre dal dicastero delle Imprese e del Made in Italy, che gestirà l’iniziativa.
In campo ci sono 3 milioni di euro per l’anno 2024 che mirano a favorire la transizione ecologica nel settore della nautica da diporto così come sta avvenendo per quello automobilistico. In particolare il “Fondo per l’incentivo alla nautica da diporto sostenibile” promuove la sostituzione dei motori a benzina o diesel (“endotermici”) delle unità da diporto con motori ad alimentazione elettrica, compreso l’acquisto di un eventuale pacco batterie.
Chi ha diritto all’ecobonus motore
A beneficiarne sono sia i privati (persone fisiche) che le imprese in possesso di barche utilizzate per la navigazione da diporto, per fini commerciali o per la nautica sociale. Rottamando il vecchio propulsore sarà possibile acquistare e installare motori elettrici di potenza tra i 0,5 e i 12 Kw di tipo fuoribordo, entrobordo, entrofuoribordo o anche propulsori “Pod”.
Ecobonus motore, quanto vale
Il finanziamento è concesso tramite un contributo a fondo perduto, per un massimo del 50 per cento delle spese ammissibili, con questi limiti:
• 2.000 euro per i motori elettrici fuoribordo con batteria integrata;
• 10.000 euro per i motori elettrici fuoribordo, entrobordo, entrofuoribordo o Pod, dotati di batteria esterna.
Come ottenerlo
Gli interessati possono presentare solo una domanda di accesso al contributo, che può essere riferita all’acquisto di uno o più motori. Per i privati (persone fisiche) è previsto un limite di 2 motori e un tetto di 8.000 euro. Per le imprese è previsto solo un limite di 50.000 euro.
La domanda per accedere all’ecobonus motore si effettua per via telematica dal sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy attraverso un’istanza in via di definizione.
Andranno indicati:
• i dati anagrafici;
• gli estremi della licenza di navigazione per le imbarcazioni da diporto (o della DCI per i natanti) alle quali è destinato il propulsore elettrico, riportante l’indicazione della matricola del motore endotermico da rottamare;
• l’indicazione dell’importo del contributo richiesto accompagnata dal preventivo di spesa attestante il costo della sostituzione del motore a scoppio (endotermico) con uno elettrico, nonché dell’eventuale pacco batterie;
• l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) per eventuali comunicazioni connesse alla concessione del contributo.
L’iter
È la seconda volta che si tenta di lanciare l’ecobonus motore. La prima era stata programmata nel 2022, ma i fondi rimasero al palo. Poi l’iniziativa è stata riproposta all’interno della legge del “Made in Italy” del dicembre 2023 e ora è arrivato il relativo decreto attuativo. Non resta che attendere che il ministero ponga al più presto online il modello dell’istanza da presentare. Tenendo presente che i fondi saranno erogati in base all’ordine cronologico di presentazione delle istanze e nei limiti dei fondi stanziati.
Fabrizio Coccia
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