Affitti brevi, Quadri (Sunia Cgil): “Rischio è spopolamento del centro” #finsubitoagevolazioni

Quadri: “C’è stato un aumento degli affitti del 26% in un anno. Il problema va affrontato ora, oppure il rischio è di finire come Venezia e Firenze”

Ormai da qualche giorno uno dei temi più discussi nel dibattito cittadino è quello degli affitti brevi. L’allarme è stato lanciato da Sunia Cgil e nella giornata di oggi anche Confesercenti è intervenuta sul tema. Ma qual è il pericolo effettivo degli affitti turistici a Siena?

“Nel brevissimo periodo ci sono stati alcuni fattori allarmanti per il problema abitativo – spiega Andrea Quadri, . Secondo uno studio, rispetto a giugno 2023 c’è stato un aumento degli affitti del 26%. Siena poi è una delle città più care per via dell’aumento dell’inflazione. Questo fotografa parte delle difficoltà che molti lavoratori, cittadini e studenti hanno nel sostenere costi abitativi sempre più sproporzionati. Fanno da contraltare con delle entrate che sono sempre più basse e con lavori sempre più precari. La locazione turistica sottrae affitto alla parte residenziale, perciò non si trovano più affitti adeguati al proprio reddito”.

Sunia chiede al Comune di Siena interventi mirati: “Abbiamo bisogno di politiche attive – spiega Quadri -. C’è stato un aumento più che raddoppiato delle locazioni turistiche. Ci sono ricadute dispendiose per il tessuto cittadino. Chiediamo una regolamentazione del fenomeno turistico, così com’è stato fatto in altre parti d’Italia e in Europa. Poi è un problema multidimensionale, quindi ci sono tutta un’altra serie di necessità come ampliare l’accesso all’edilizia pubblica, rafforzare il fondo per il contributo affitto”.

In ogni caso, prima di reali interventi, bisognerà aspettare il parere dell’Osservatorio sulle politiche abitative: “Credo sarà convocato fine agosto o a inizio settembre – spiega Quadri -. Spero che sia la sede opportuna per affrontare questo tipo di situazione che rischia di cambiare faccia a Siena. Il centro cittadino potrebbe spopolarsi. Il problema va affrontato oggi, prima che diventi dilagante come a Firenze e Venezia”.