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Scopri come contestare un debito ed evitare di pagare una cifra non dovuta.

In questo articolo parliamo di come contestare un debito per non pagarlo. Scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito.

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Come contestare un debito: qualche precisazione iniziale

Prima di capire come contestare un debito è meglio chiarire a cosa ci stiamo riferendo e cioè ai debiti non dovuti.

Può capitare di ricevere una bolletta che non ci doveva arrivare, una tassa già pagata, una contestazione per una rata del mutuo che non risulta pagata alla banca ma che, in realtà abbiamo già provveduto a saldare.

Questo tipo di debiti possono essere contestati così da non essere pagati.

Nel frattempo scopri la pagina dedicata alla gestione dei debiti e a metodi per evitare il pignoramento.

Quando, invece, un debito è dovuto non ci sono scappatoie: va pagato.

Quello che può variare in quest’ultimo caso è la modalità: se il debito è troppo alto si può chiedere la rateizzazione oppure il saldo e stralcio.

Il saldo e stralcio è quell’operazione che ti consente di pagare in un’unica soluzione una quota inferiore.

Esempio: se hai un debito di 20mila euro puoi chiedere un saldo e stralcio a 11mila euro. Questo vuol dire che darai al creditore solo 11mila euro, ma in un’unica rata.

Il saldo e stralcio fa risparmiare tempo al creditore e soldi al debitore.

Infine c’è una modalità per vedersi cancellare debiti dovuti e cioè l’esdebitazione. Non è una procedura semplice e può essere applicata solo là dove i debiti siano stati contratti per motivi seri.

Ora passiamo a capire come contestare un debito per non pagarlo.

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Come contestare un debito: i metodi principali

Quando viene richiesto un pagamento di un debito che pensiamo non dovuto la prima azione da compiere e trovare le prove per la successiva contestazione.

Nel caso di bollette andranno bene le ricevute dei pagamenti, o la ricevuta di un bonifico nel caso di rate per quanto riguarda il mutuo o il prestito.

Una volta raccolte le prove va inviata una contestazione ufficiale.

Per farlo occorre indirizzare una raccomandata A/R o una PEC all’ufficio reclami del creditore oppure presso la sede legale di quest’ultimo.

Nella maggior parte dei casi la situazione si ferma qui, senza ulteriori conseguenze.

Capita, invece, che dei creditori pretendano comunque di essere pagati.

In quel caso ci si dovrà rivolgere a un legale perché si dovrà procedere presso un giudice che dovrà confermare che il nostro debito sia illegittimo.

Prima di farlo, però, ti consigliamo di aspettare la lettera di costituzione in mora.

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Questo documento consiste nella richiesta fatta per iscritto al debitore di effettuare il pagamento entro un termine indicato.

Da questo momento il creditore comunica ufficialmente che le azioni saranno di tipo giuridico ed è per questo che consigliamo di affrontare la risposta tramite un legale.

Se ti trovi in questa situazione presenta tutta la documentazione che provi l’illegittimità della richiesta al tuo avvocato, così da farla successivamente portare in tribunale.

Le spese per avviare l’azione legale saranno a carico del creditore e, se le prove saranno sufficienti, non dovrai dare neppure un euro, tranne la parcella del tuo avvocato.

Se, però, hai dubbi, rivolgiti già nelle prime fasi a un legale, che ti aiuterà a capire come contestare un debito non dovuto.

Prima di chiudere un ultimo consiglio: se un creditore ti chiama al telefono e pretende che tu gli dia delle informazioni, ricordati che non c’è nessun obbligo a fornirle anzi: grazie alla tutela della privacy puoi rispondere dicendo “mi scusi ma non mi sembra il caso di fornirle tali informazioni“. Se il creditore vorrà contattarti e pretendere delle risposte, dovrà farlo tramite comunicazioni ufficiali per iscritto, quindi solo attraverso raccomandata A/R o PEC.

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