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I prestiti personali vanno inseriti nell’ISEE? Vediamo in questo post come funziona e come deve comportarsi chi ha appena ricevuto o si appresta a ricevere un prestito personale. Come vedremo per il mutuo prima casa la questione è diversa. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Nel calcolo dell’ISEE la valutazione del patrimonio mobiliare del nucleo familiare ha un ruolo fondamentale. Viene realizzata con la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), che è utile per accedere a diverse prestazioni e agevolazioni sociali. Nonostante le critiche sulla sua equità, dal punto di vista normativo il metodo di calcolo è corretto.

Componenti del patrimonio mobiliare

Nella giacenza media del conto corrente, si considerano tutte le somme e i valori che transitano nel conto, a prescindere dalla loro origine. Sono inclusi anche i prestiti ricevuti, che, pur dovendo essere restituiti, rientrano nel calcolo. Al contrario, i debiti come il saldo negativo del conto corrente o altri debiti non influenzano il patrimonio mobiliare, eccetto il mutuo per l’abitazione principale: è l’unico debito rilevante ai fini del calcolo dell’ISEE, che può effettivamente ridurre il patrimonio del nucleo familiare.

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Patrimonio mobiliare nell’ISEE

È importante specificare che, nel calcolo del patrimonio mobiliare per l’ISEE, si devono dichiarare non solo i conti correnti tradizionali ma anche altre forme di deposito e strumenti finanziari. Rientrano:

Titoli e altre proprietà mobiliari

Bisogna inserire nel calcolo anche i titoli di stato, le azioni, le obbligazioni e qualsiasi altra forma di proprietà mobiliare posseduta. Le componenti attive del patrimonio, come i depositi e gli investimenti, aumentano il valore patrimoniale della famiglia ai fini ISEE. Invece, le componenti passive, cioè i debiti e gli impegni finanziari eccetto il mutuo per la prima casa, non riducono il patrimonio mobiliare per il calcolo dell’ISEE.

Le somme ricevute come prestiti, sebbene debbano essere restituite, vengono considerate come un incremento temporaneo della ricchezza, influenzando quindi l’ISEE. Questa interpretazione non è cambiata nonostante le critiche, poiché l’ISEE punta a prevenire dichiarazioni false sulla situazione economica dei richiedenti.

Come calcolare la giacenza

Per determinare la giacenza media, necessaria per la dichiarazione ISEE, si seguono questi passaggi:

  1. Calcolo delle giacenze giornaliere: è necessario calcolare la giacenza per ogni giorno dell’anno. Se la giacenza rimane costante per un periodo, moltiplicare l’importo per il numero di giorni in cui non varia.
  2. Somma degli importi: dopo aver calcolato le giacenze giornaliere, sommarle per ottenere il totale annuo.
  3. Divisione per il numero di giorni: dividere il totale ottenuto per 365 per trovare la giacenza media.

Semplici metodi di calcolo alternativi

Per semplificare ulteriormente, è possibile utilizzare i totali dei crediti riportati negli estratti conto bancari. Se l’estratto è trimestrale, si sommano i totali di tutti i trimestri e si divide il risultato per 365.

Regola del valore più alto

Nella dichiarazione, si deve inserire il valore più alto tra la giacenza media e il saldo al 31 dicembre. L’unica eccezione a questa regola si verifica quando la diminuzione patrimoniale è legata all’acquisto di un immobile, caso in cui la giacenza media non è considerata.

La franchigia a 6.000 euro

Nel contesto della dichiarazione ISEE, una franchigia di 6.000 euro viene concessa per ridurre il patrimonio mobiliare imponibile. Questa franchigia rappresenta una detrazione dal totale del patrimonio mobiliare e viene applicata come segue:

  • Importo base: la franchigia parte da 6.000 euro per il primo membro del nucleo familiare.
  • Incremento per familiari aggiuntivi: aumenta di 2.000 euro per ogni membro successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro.
  • Incremento per figli: si aggiunge ulteriormente 1.000 euro per ogni figlio che supera il secondo membro del nucleo familiare.

Implicazioni della franchigia

Questa franchigia è particolarmente rilevante perché permette di escludere una parte del patrimonio mobiliare dalla valutazione ISEE, riducendo così il valore del patrimonio dichiarato e potenzialmente aumentando l’accesso a benefici e servizi sociali agevolati.

Cosa fare se hai appena ricevuto un prestito

Quando si riceve un prestito personale, la somma ricevuta viene dunque considerata parte del patrimonio mobiliare per la dichiarazione ISEE, aumentando potenzialmente la giacenza media del conto corrente. Questo può influenzare negativamente l’accesso a prestazioni sociali agevolate, poiché incrementa il patrimonio dichiarato.

Strategie per gestire i fondi del prestito

  • Ritiro immediato: per evitare che la somma influenzi la giacenza media, si può considerare l’opzione di ritirare il denaro immediatamente dopo l’accredito, se la banca lo consente. Questo passaggio è cruciale per mantenere bassa la giacenza media.
  • Impiego rapido dei fondi: se il ritiro non è possibile, è consigliabile utilizzare i fondi per necessità immediate o per pagare debiti esistenti, in modo da ridurre l’impatto sulla giacenza media.

Considerazioni legali e finanziarie

L’approccio di ritiro o di spesa immediata del prestito deve essere valutato con attenzione, considerando le condizioni del prestito e le esigenze finanziarie. È importante non solo per gestire l’ISEE ma anche per assicurarsi di non incorrere in spese non necessarie o in manovre finanziarie che potrebbero complicare la situazione economica.

Conclusioni

La gestione dell’ISEE in presenza di prestiti personali richiede quindi un’attenta pianificazione finanziaria. Anche se i prestiti sono fondi da restituire, vengono considerati come parte del patrimonio mobiliare aumentando la giacenza media, il che può influenzare l’accesso a sussidi e agevolazioni.

Punti chiave da ricordare

  • Inclusione dei prestiti nell’ISEE: i prestiti personali incrementano temporaneamente la giacenza media del conto corrente, influenzando il calcolo dell’ISEE.
  • Gestione attenta: ritirare o spendere rapidamente il prestito può aiutare a minimizzare il suo impatto sulla dichiarazione ISEE.
  • Consultazione professionale: è consigliabile consultare un esperto finanziario o legale per valutare la migliore strategia finanziaria in base alla propria situazione economica e agli obiettivi a lungo termine.
I prestiti personali vanno inseriti nell’ISEE?
Nell’immagine una donna si chiede se i prestiti personali incidono sul calcolo dell’ISEE.

FAQ (domande e risposte)

I prestiti personali vanno inseriti nell’ISEE?

Sì, i prestiti personali devono essere inseriti nell’ISEE. Nel calcolo della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), utilizzata per determinare l’ISEE, tutti i movimenti finanziari che influenzano la giacenza media del conto corrente di una persona, inclusi i prestiti personali, vanno considerati. Questi contribuiscono all’incremento del patrimonio mobiliare del nucleo familiare, indipendentemente dal fatto che i fondi debbano essere restituiti.

Come influenzano i prestiti l’ISEE del nucleo familiare?

I prestiti personali aumentano temporaneamente la giacenza media del conto corrente, influenzando così l’ISEE. Poiché l’ISEE valuta la capacità economica di un nucleo familiare per l’accesso a determinate agevolazioni e prestazioni sociali, un incremento della giacenza media può risultare in una valutazione più alta del reddito e del patrimonio, potenzialmente limitando l’accesso a tali benefici.

Quali componenti mobiliari si dichiarano nell’ISEE?

Nell’ISEE si devono dichiarare tutti i componenti del patrimonio mobiliare, che includono:

  • Conti correnti ordinari e depositi
  • Carte prepagate, con e senza IBAN
  • Conti correnti postali
  • Conti di pagamento e conti vincolati
  • Libretti nominativi sia bancari che postali
  • Azioni, obbligazioni e altri titoli finanziari

Come si calcola la giacenza media per l’ISEE?

La giacenza media per l’ISEE si calcola seguendo questi passaggi:

  1. Calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno.
  2. Sommare questi importi.
  3. Dividere il totale per 365 per ottenere la giacenza media annuale.

Alternativamente, è possibile sommare i totali dei crediti mostrati negli estratti conto periodici e dividere per 365.

Qual è l’importanza della giacenza media nell’ISEE?

La giacenza media è cruciale nell’ISEE perché rappresenta un indicatore del flusso di denaro e della capacità finanziaria del nucleo familiare. Una giacenza media elevata può indicare un maggior grado di liquidità e risorse finanziarie, influenzando l’eleggibilità per prestazioni sociali che richiedono un ISEE inferiore a certe soglie.

Cosa fare dopo aver ricevuto un prestito personale?

Dopo aver ricevuto un prestito personale, è importante gestire saggiamente l’incremento temporaneo della giacenza media per non influenzare negativamente l’ISEE. Una strategia può essere quella di utilizzare i fondi rapidamente per spese necessarie o investimenti, evitando di mantenerli sul conto corrente. Questo aiuta a mantenere bassa la giacenza media, preservando l’accesso a possibili agevolazioni e sussidi economici.

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