Giorgia Meloni ha annunciato che, nei prossimi mesi, ci sarà la predisposizione di tutte le misure necessarie per assicurare la tregua fiscale.
Rottamazione, saldo e stralcio, condono cartelle: sono questi i principali obiettivi della neo Presidente del Consiglio, in relazione alla tanto agognata tregua fiscale.
Durante il primo discorso alle Camere, Giorgia Meloni, ha più volte fatto riferimento a tale circostanza per famiglie e imprese. È molto probabile, dunque, l’emanazione di nuovi provvedimenti rivolti al sussidio di coloro che hanno intenzione di regolarizzare la propria posizione con il Fisco. Cerchiamo di fare il punto della situazione.
Per ulteriori approfondimenti, consulta il seguente articolo: “Tregua fiscale in arrivo col Governo Meloni? Occhio a queste cartelle esattoriali“.
Tregua fiscale: le prime dichiarazioni di Giorgia Meloni
Le uniche dichiarazioni ufficiali sono quelle rilasciate dalla stessa Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha annunciato “una tregua fiscale per aiutare cittadini e imprese, in particolare PMI, in difficoltà”.
Ma in che modo verrà perseguito tale obiettivo? Sarà inserito in Manovra oppure si procederà alla predisposizione di un decreto fiscale ad hoc? Che tipo di provvedimenti dovremo aspettarci? Una nuova rottamazione, un saldo e stralcio o a un condono? Attualmente, purtroppo, le notizie certe scarseggiano. Sulla base dei programmi di Fratelli d’Italia, tuttavia, la futura sanatoria potrebbe riguardare:
- un condono cartelle fino a mille euro. Questo significa, in sostanza, l’eliminazione automatica dei debiti, senza neanche la necessità di proporre specifica domanda;
- un saldo e stralcio, grazie al quale si potrebbe pagare una cifra forfettaria (probabilmente del 20%) per regolarizzare le cartelle fino a 2.500 euro. Questo punto era stato inserito anche nel programma elettorale del partito;
- una rottamazione per tutte le cartelle esattoriali riguardanti uno specifico periodo (ancora da stabilire), con il pagamento per intero della tassa da versare, la cancellazione di sanzioni e interessi, l’attuazione di una maggiorazione forfettaria del 5% e la facoltà di pagamento in 10 anni;
- una definizione pendenze non ancora a ruolo, versando una maggiorazione del 5% e stabilendo rate per 5 anni. Anche questa manovra compariva nel programma elettorale.
Leggi anche: “La nuova rottamazione quater si farà? Le proposte per la pace fiscale lasciano dubbi, ecco la verità“.
Cosa potrebbe cambiare?
Sicuramente, quelle appena elencate sono ancora solo delle ipotesi e bisognerà attendere l’emanazione dei provvedimenti ufficiali da parte dell’Esecutivo. Quel che è certo è che l’obiettivo primario è quello di apportare un’innovazione significativa nei rapporti tra il Fisco ed i contribuenti, senza perdere di vista la necessità di fare cassa.
Le rottamazioni, infatti, consentono allo Stato di riscuotere in maniera alquanto svelta somme che, in caso contrario, verrebbero difficilmente recuperate. Il Governo Meloni ha, inoltre, necessità di reperire i fondi economici necessari per il finanziamento dei sussidi per fronteggiare l’aumento dei prezzi e il caro energia e di evitare nuovi scostamenti di bilancio. Per tali motivi, già entro fine anno è plausibile che vengano adottate le prime misure di tregua fiscale.
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