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La Crui lancia l’allarme sul mezzo miliardo che mancherebbe alla dotazione del Fondo di finanziamento ordinario 2024 rispetto al 2023
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I fondi per gli atenei rischiano di diminuire di oltre 500 milioni di euro, 513.264.188 per l’esattezza: a prevederlo sarebbe la bozza del decreto ministeriale riguardante il Fondo di finanziamento ordinario. L’allarme lo lanciano i rettori delle Università italiane riuniti nella Crui. Con questi tagli – sostengono – è insostenibile coprire persino i costi del personale. E vanno oltre: «Il provvedimento presenta notevoli elementi di criticità che, se confermati, rischiano non solo di arrestare l’evoluzione virtuosa del sistema universitario nazionale ma di mettere a rischio la sopravvivenza stessa dell’università statale italiana». Dunque a rischio non sono solo gli stipendi ma anche la ricerca.
L’incontro saltato
Gli 85 rettori avrebbero dovuto incontrare stamane la ministra dell’Università Anna Maria Bernini e parlare con lei di questa spinosa tematica ma l’incontro improvvisamente è saltato e tra le parti è calato il gelo. La ministra è apparsa delusa e irritata per l’articolato documento della Crui in cui i rettori chiedono, tra l’altro, di essere informati prima dei criteri di ripartizione ed un tavolo di confronto. «A Fondo di finanziamento ordinario ancora in discussione si è scelto di diffondere cifre infondate e allarmistiche su presunti tagli agli atenei. Invece del confronto di merito con il ministro e il suo staff, viene preferita la strada del pregiudizio e della polemica pubblica del tutto pretestuosa», fa sapere la ministra, che chiude ad ogni ipotesi di confronto.
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