Secondo i rati rilevato dal 31esimo report sull’accesso al finanziamento delle imprese (Survey on the Access to Finance of Enterprises – SAFE), condotto dalla Banca Centrale Europea, le aziende dell’area euro hanno registrato un miglioramento nel corso del secondo trimestre del 2024.
La percentuale di imprese che ha rilevato un aumento dei tassi di interesse sui prestiti bancari è scesa al 31% dal 43% del primo trimestre. Le segnalazioni di aumenti di altri oneri di finanziamento sono diminuite al 28% dal 37%. Il divario tra le aziende che necessitano di prestiti bancari e quelle che li trovano disponibili si è ridotto.
MIGLIORA LA PERCEZIONE DEL CREDITO
Le aspettative per l’accesso ai prestiti bancari nei prossimi tre mesi sono più positive. Le aziende hanno infatti rilevato un miglioramento nella volontà delle banche di erogare prestiti. Un 8% delle imprese ha registrato un aumento del fatturato negli ultimi tre mesi e anche le aspettative per il prossimo trimestre sono positive. Le pressioni sui costi, seppur diffuse, mostrano una leggera tendenza al ribasso.
Le organizzazioni prevedono un aumento dei prezzi di vendita del 3% nei prossimi 12 mesi (rispetto al 3,3% del trimestre precedente). L’aumento previsto per i salari è invece del 3,3% (rispetto al 3,8% del trimestre precedente). Le aspettative di inflazione a uno, tre e cinque anni si sono attestate tutte al 3,0%. Una quota significativa di imprese (50%) ritiene che i rischi per le prospettive di inflazione a cinque anni siano orientati verso l’alto, rispetto a solo il 10% che considera i rischi orientati verso il basso.
INDAGINE TRIMESTRALE
L’indagine SAFE è condotta ogni trimestre dalla BCE e copre le imprese dell’area dell’euro. L’indagine è stata condotta tra il 28 maggio e il 20 giugno 2024 e ha coperto il periodo da aprile a giugno 2024. Alle aziende è stato chiesto di esprimere un parere sulle condizioni nel periodo di tre mesi da aprile a giugno 2024. Il campione ha interessato 5.940 società nell’area dell’euro, di cui 5.431 (91%) con meno di 250 dipendenti.
Questi risultati forniscono un quadro complessivo delle condizioni finanziarie delle imprese nell’area euro, mostrando segnali di miglioramento nonostante le persistenti pressioni sui costi e un contesto economico ancora incerto.
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