L’AQUILA – “Nella giornata di ieri si è tenuto un Consiglio surreale – afferma Giammarco Cianca, Consigliere di minoranza dell’ADUC di Preturo, frazione aquilana, – “in cui alla semplice, ma doverosa richiesta di ripristino della democrazia territoriale, la maggioranza si è schierata in dissenso, pretendendo che il libero diritto al voto di tutti i residenti venga subordinato a una formale richiesta da sottoscrivere per esercitarlo”.
“Il 1 dicembre si terranno le elezioni di rinnovo delle cariche dell’Ente e la maggioranza, che a un mese e mezzo dal voto è ancora indaffarata a limitare e circoscrivere la platea degli aventi diritto a piacimento – aggiunge Cianca – ha addirittura affermato che tutti i residenti, membri del Consiglio inclusi, hanno necessità di doversi iscrivere per poter partecipare alla elezioni. È un’affermazione emblematica: la Lista degli Utenti dell’ADUC, dopo 5 anni di consiliatura, come riconosciuto in Consiglio, risulta essere composta da circa 10 iscritti, parliamo perciò del fatto che attualmente oltre 2000 residenti sono tagliati fuori dal voto, ma soprattutto, l’aver affermato che anche i membri dell’assise non sono titolari della qualifica di Utenti, requisito fondamentale e minimo per amministrare l’Ente, implicherebbe che il Consiglio debba ritenersi sciolto con effetto immediato”.
“La tesi secondo cui i residenti sono titolari dei diritti collettivi e della facoltà di esprimersi tramite il voto è stata discussa in Consiglio, suffragata da ampi riferimenti normativi, a cui però la maggioranza non ha replicato, anzi si è arrogata il titolo, secondo un’interpretazione illegittima dello Statuto, di derogare ai diritti della collettività, preesistenti alle stesse amministrazioni, da riconoscere di diritto agli “originari” dei territori frazionali – continua Cianca – e che invece, secondo una presunta autonormazione illimitata, non prevista dalla Legge 168/2017, tantomeno dalla Costituzione, consentirebbe di ergersi a giudici di chi può o non può votare: perché limitarsi, così fosse si potrebbe ipotizzare anche di battere moneta locale!” “Ad oggi, oltre 2000 aventi diritto, residenti nel comprensorio di Preturo, sono estromessi dalla facoltà di votare – conclude Cianca – una presa di posizione di una maggioranza che snatura in toto non solo l’Ente ma il rispetto dei diritti della collettività e dell’intelligenza dei cittadini, a cui viene imposto di dover richiedere con un modulo di esercitare un diritto di cui sono già possessori: il voto!”.
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