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Argotec taglia il nastro dello Spacepark e sogna di diventare l’azienda più avanzata a livello Europeo nella produzione di microsatelliti. L’inaugurazione è avvenuta oggi all’ex Cartiera Burgo di San Mauro dell’architetto Oscar Niemeyer alle porte di Torino, trasformata in pochi mesi da fabbrica a quartier generale dell’azienda aerospaziale. Un lotto da 60 mila metriquadri di cui 11.500 occupati dalla superficie dell’edificio, mille per la Camera Bianca e 1.200 destinati allo SpacePark HUB per accogliere start-up e imprese spaziali. A regime la struttura sarà in grado di produrre oltre 50 satelliti l’anno riducendo del 32 per cento i tempi di produzione rispetto a quelli attuali.
Un progetto tutto Italiano, come ci tiene a sottolineare il ceo David Avino: “Siamo una delle poche aziende ancora con capitale 100 per cento Italiano”. Al taglio del nastro erano presenti il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Teodora Valente e anche il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso che ha elogiato l’azienda: “Indica la strada del nostro futuro prossimo come protagonisti nel settore aerospaziale. Per questo in queste ora la Camera sta esaminando la legge quadro sulla Space Economy che è all’avanguardia in Europa e sarà operativa probabilmente da fine anno. Lo Spacepark è un esempio di come si possano fare in poco tempo così bene per diventare competitivi a livello globale e allo stesso tempo è una specie di distretto perché accoglie anche altre realtà, perché bisogna lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi. Il Piemonte sta tornando ad essere la capitale dell’innovazione”.
Il progetto dello Spacepark è costato 25 milioni di euro e porterà all’incremento di oltre 100 posti di lavoro all’interno di Argotec. Lo spazio diventerà anche un punto di riferimento per le start-up: “Ospiteremo delle start-up che matchano con le nostre esigenze e quelle del mercato spaziale – ha affermato Avino -. Saremo anche acceleratori industriali”. L’azienda, nel frattempo, è già al lavoro su nuove produzioni: “Il prossimo obiettivo sarà la consegna di una costellazione di satelliti a bassa quota terrestre per l’osservazione della terra. Una scelta fatta all’interno del Pnrr dal governo Italiano e messa a terra dall’Agenzia spaziale Italiana e Europea. Le prime consegne partiranno proprio dallo Spacepark entro le prossime settimane”, ha continuato Avino.
Lo Spacepark è anche un progetto sostenibile. Con la riqualificazione dell’edificio esistente progettato dall’architetto Niemeyer nel 1981, si sono risparmiati oltre 6 mila metriquadri di suolo vergine e 5.500 metri cubi di cemento. La struttura è stata progettata seguendo il principio ‘all-in-house’ di Argotec, che permette di gestire l’intero ciclo di vita dei satelliti, dal design alle operazioni in orbita, tutto all’interno dello Spacepark. Al piano terra vengono assemblati e testati i satelliti, mentre al primo piano c’è il mission control center per il monitoraggio di quelli in orbita.
Per Avino lo Spacepark “non è un punto di arrivo, ma di partenza. Un risultato ottenuto grazie anche al Pnrr. Vogliamo continuare a crescere in Italia e all’estero, anche negli Stati Uniti. Realizzeremo un satellite a settimana per fare agricoltura di precisione, ma anche telecomunicazione lunare perché la luna è un obiettivo importante”. A pieno regime l’edificio ospiterà circa 300 persone con la capacità di raddoppiare il personale.
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