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In questo approfondimento vi parleremo di pignoramento del diritto di abitazione: cosa significa e quando si può applicare (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cosa significa diritto di abitazione?

Il diritto di abitazione è il diritto che permette al beneficiario di abitare presso un immobile di proprietà di un altro soggetto, per un determinato periodo di tempo.

È sancito dall’articolo 1022 del codice civile e può essere esteso alla famiglia del titolare e ai soggetti che prestazioni servizio all’interno dell’abitazione.

Dunque, il codice civile prevede un articolo ad hoc per chi vive in un bene di proprietà altrui. La legge, però, vieta l’uso dell’immobile come ufficio o magazzino; l’abitazione, le terrazze e i giardini devono considerare i requisiti di abitabilità.

Con l’articolo 1023 del codice civile, si prevede la possibilità di ampliare il diritto di abitazione anche ai figli nati anche dopo che è iniziato a valere il diritto di abitazione e sono inclusi anche i figli adottivi e quelli riconosciuti. Anche i soggetti che prestano servizi alla famiglia (badanti o colf) beneficiano di questo diritto.

L’articolo 1024 del codice civile, invece, stabilisce che l’edificio non possa essere ceduto o dato in locazione. L’articolo 1025 definisce gli obblighi del titolare del diritto di abitazione, tra cui:

  • il rispetto della destinazione economica;
  • avere cura della casa;
  • il consegnare la casa in condizioni ottimali;
  • non cedere o dare in affitto l’abitazione.

Infine, il titolare è tenuto ad eseguire lavori di manutenzione ordinaria sostenendone interamente le spese.

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Quando cessa il diritto di abitazione?

Il diritto di abitazione non dura per sempre. Sono diversi i casi in cui è prevista l’estinzione del diritto, quando:

  • il titolare muore;
  • il titolare rinuncia presso l’immobile in oggetto;
  • il contratto scade;
  • si è dinanzi al deperimento del bene: conseguente ad un crollo o alla demolizione;
  • c’è la consolidazione, ovvero il titolare del diritto diventa proprietario del bene.

Pignoramento del diritto di abitazione: è possibile?

Ma è previsto il pignoramento del diritto di abitazione? No, il diritto di abitazione non si può pignorare né ipotecare.

Il creditore ha la possibilità di pignorare la nuda proprietà della casa, che poi verrà venduta all’asta. In questo caso, sull’immobile continua a gravare il diritto di abitazione.

A stabilire l’impignorabilità del diritto di abitazione è l’articolo 2810 del codice civile, che stabilisce che i diritti reali minori, quindi anche il diritto di abitazione, non rientrano tra quelli ipotecabili.

Cosa sapere sul pignoramento del diritto di abitazione?

Se da un lato il diritto di abitazione non può essere pignorato autonomamente è pur sempre vero che l’immobile sul quale grava il diritto reale de quo, può essere oggetto di espropriazione forzata da parte dei creditori del nudo proprietario.

Nel momento in cui viene trascritto l’atto costitutivo del diritto di abitazione è importante comprendere se c’è la possibilità di opporre il diritto di abitazione ai creditori procedenti o intervenuti.

Ci si può opporre alla procedura esecutiva del diritto di abitazione trascritto nei registri immobiliari prima della trascrizione del pignoramento, in assenza di iscrizioni ipotecarie.

Prendiamo come esempio il diritto di abitazione in favore della moglie sulla casa coniugale assegnata in seguito a separazione consensuale. Diciamo che questa è avvenuta il 1° giugno 2023.

Il creditore procedente trascrive il pignoramento in data 1° dicembre 2023. In questo caso, la moglie può opporre il suo il diritto di abitazione e la vendita dell’immobile sarà gravata dal diritto reale minore.

Il creditore ipotecario di un bene gravato da ipoteca, invece, potrà ottenere la vendita coattiva dell’immobile libera da vincoli soltanto se l’iscrizione dell’ipoteca è avvenuta prima dell’iscrizione del diritto di abitazione.

In caso di pignoramento dell’abitazione, come deve comportarsi il titolare di un diritto di abitazione? Dal punto di vista processuale, in caso di opponibilità del diritto al creditore, questi è una persona terza rispetto alla procedura esecutiva: il suo diritto non pregiudica dalla vendita forzata. Sul bene venduto graverà ancora il diritto di abitazione.

Pignoramento del diritto di abitazione
Pignoramento del diritto di abitazione: in foto una bilancia con sopra una casa e il martelletto del giudice.

Faq sul pignoramento

Quando si può pignorare solo un decimo dello stipendio?

Lo stipendio può essere pignorato al di sotto della quota minima di un quinto quando il creditore è l’Agenzia delle Entrate-Riscossione per cartelle esattoriali non versate. In questo caso, i limiti previsti dalla legge diventano più stringenti (e favorevoli al debitore). Se lo stipendio del debitore non supera i 2.500 euro al mese, l’Agenzia delle Entrate non può chiedere il pignoramento dello stipendio oltre il 10% (un decimo).

Può essere pignorato lo stipendio per assegni di mantenimento non pagati?

Sì, l’ex coniuge può chiedere al tribunale competente di “colpire” il quinto dello stipendio dell’ex marito, che verrebbe pagato dal datore di lavoro direttamente al creditore. C’è solo un caso che vieta il pignoramento: quando il debitore si è opposto all’esecuzione forzata e il giudice ha proceduto a sospendere l’efficacia del titolo esecutivo. L’opposizione avviene per mezzo dell’avvocato difensore. Ad esempio, il pignoramento non avviene se la procedura ha un vizio di forma o nella sostanza.

Pignoramento telematico per chi ha debiti: cosa potrebbe cambiare nel 2024?

La Legge di bilancio 2024 potrebbe introdurre modifiche nelle procedure di pignoramento dei conti correnti. Il fisco avrà la possibilità di effettuare una verifica più approfondita dei conti correnti dei debitori, andando oltre la semplice richiesta di informazioni alle banche. Il processo avverrà in modo telematico, consentendo al fisco di accedere direttamente ai conti per verificare se il debitore ha abbastanza soldi per saldare il debito.

A partire dal primo gennaio 2024, secondo la bozza iniziale, l’Agenzia delle Entrate potrà avvisare la banca e il debitore entro 30 giorni e procedere direttamente al prelievo dell’intera somma dovuta, se disponibile. Il pignoramento telematico non dovrebbe essere applicato per importi di debito inferiori a 1.000 euro, in considerazione delle esigenze di tutela del debitore.

Come posso evitare il pignoramento dei conti correnti?

Per evitare il pignoramento dei conti correnti, è importante pagare i debiti in modo tempestivo o concordare un piano di pagamento con il creditore. Inoltre, è possibile cercare consulenza legale per esplorare altre opzioni, come la rinegoziazione del debito.

Come si fa un pignoramento mobiliare?

Il pignoramento mobiliare è una procedura complessa e per attuarla è necessario che il creditore si rivolga al Tribunale. La legge (Codice di procedura civile, art. 492 bis) stabilisce infatti che il giudice, su istanza del creditore, può autorizzare il pignoramento mobiliare. Nella pratica, per avviare un pignoramento mobiliare, è sempre consigliabile consultare un avvocato specializzato in materia.

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