ALESSANDRIA – Lo scorso 15 ottobre, intorno alle ore 22.00, pervenivano numerose telefonate alla Sala Operativa della Questura di Alessandria, che segnalavano, presso un esercizio commerciale di vendita di kebab in via Carlo Alberto, una violenta rissa nel quartiere Cristo di Alessandria, che vedeva coinvolte piĆ¹ persone anche munite di armi improprie; le chiamate riferivano altresƬ sulla presenza di feriti.
Alessandria, Polizia arresta quattro persone per la rissa al quartiere Cristo
Immediatamente, le Volanti della Questura si attivavano. Nel frattempo sopraggiungevano ulteriori segnalazioni da dove emergeva che due degli aggressori si stavano dando alla fuga a bordo di un furgone, di cui venivano forniti targa, marca e colore. Pochissimi minuti dopo, i poliziotti erano in grado di intercettare il predetto veicolo allāimbocco del cavalcavia di viale Brigata Ravenna, prossimo agli eventi, procedendo poi a sottoporlo a controllo e trovando, a bordo, due cittadini albanesi in possesso di un grosso tagliabulloni in acciaio, poggiato sotto il sedile anteriore del lato passeggero. Assicurati i due uomini allāinterno della vettura di servizio, i poliziotti raggiungevano in pochi attimi il luogo della rissa, e qui trovavano altri due cittadini albanesi, con delle vistose ferite riconducibili allo scontro appena avvenuto, che venivano affidati alle cure del personale sanitario appena giunto sul luogo.
Nellāimmediatezza dei fatti e grazie allāescussione dei testimoni presenti e alla visione delle telecamere allāinterno del locale, i poliziotti erano in grado di ricostruire la vicenda nei seguenti termini: per una ragione ignota era scoppiata fuori dal negozio una violenta rissa tra alcuni cittadini albanesi, che aveva visto anche lāuso di coltelli, un crick ed un grosso tagliabulloni compatibile con quello trovato dai poliziotti a bordo del veicolo in fuga. A testimoniare la violenza dello scontro cāera anche la porta vetrata dellāesercizio commerciale, gravemente danneggiata.
I quattro cittadini albanesi, venivano quindi tratti in arresto per il reato di rissa aggravata. Due di loro erano posti a disposizione dellāautoritĆ giudiziaria presso il locale carcere; un terzo, dopo la visita al pronto soccorso, era dimesso con una prognosi di sette giorni per avere subito un colpo al capo ed una piccola ferita da punta alla schiena, compatibile con una coltellata superficiale e collocato presso il proprio domicilio in attesa di convalida. Il quarto uomo, seppur in stato di arresto, permaneva ricoverato in ospedale con una prognosi di 40 giorni, per via della frattura di alcune costole cagionata da ripetute percosse con il tagliabulloni. Dopo lāudienza di convalida, gli arrestati, rimessi in libertĆ erano sottoposti alla misura cautelare dellāobbligo di presentazione alla P.G.
La visione dei filmati, consentiva inoltre di identificare un quinto partecipante alla rissa, fratello di uno degli arrestati e soggetto giĆ noto agli Uffici di Polizia. Questāultimo, lo stesso era deferito in stato di libertĆ per il reato di rissa aggravata. Tutti i partecipanti, infine, venivano colpiti dalla misura di prevenzione del cosiddetto āDaspo Willyā: per due anni non potranno frequentare i pubblici locali.
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