«La famiglia è un pilastro che garantisce ordine sociale stabile e solidale e come tale da tutelare e valorizzare. Anche su questo tema come su quello del sostegno alla maternità e alla natalità da incentivare, la Regione può e deve fare di più, rimettendo al centro la persona. Erika Opizzi, candidata di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre, parte da questo assunto per rispondere e nel condividere le sollecitazioni sul tema ricevute in questi giorni dall’Associazione Fattore Famiglia e dal confronto con l’Associazione Family Day e “Ditelo sui Tetti”.
«Il centrodestra e Fratelli d’Italia hanno da sempre al centro del proprio programma la famiglia – continua la dirigente del partito di Giorgia Meloni – ricordando in particolare e ad esempio la proposta da inserire nella Legge di Bilancio in approvazione di istituzione di un “Fondo Dote Famiglia” da 30 milioni di euro per il 2025 con un emendamento che ha come primo firmatario Tommaso Foti per l’erogazione di un contributo economico annuo di 500 euro per ciascuno figlio a carico fino a 14 anni di età per il rimborso di alcune spese come corsi di lingua, musicali e sportivi o percorsi di sostegno scolastico erogati tanto da soggetti pubblici, quanto privati o da enti del Terzo settore per le famiglie con Isee fino a 35mila euro».
«E’ fondamentale – continua Opizzi – che anche la Regione trovi e stanzi le adeguate risorse per sostenere la famiglia e la natalità: dalle politiche di conciliazione dei tempi ai contributi per asili, dall’incentivazione del servizio tagesmutter al quoziente familiare, strumento utile e necessario da estendersi in ogni campo, dallo sport ai servizi culturali con un fattuale riconoscimento e sgravio in modo ” integrato” e non ” settoriale”».
«Da una prospettiva antropologica – conclude la candidata di Fratelli d’Italia – l’articolo 31 della Costituzione italiana riflette un riconoscimento profondo della famiglia come istituzione essenziale e come forma di organizzazione sociale che risponde ai bisogni fondamentali di ogni società: trasmissione culturale, sostegno reciproco, protezione dei membri più vulnerabili e continuità del gruppo. E’ l’unione di un uomo ed una donna che condividono un progetto di vita entro il quale crescere ed educare i figli, mettendo al centro la libertà di educazione della famiglia anche contro l’impostazione strisciante di derive ideologiche».
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