Dall’ottimismo espresso dal commissario della Croce Rossa, Emanuele Pignatiello, alla certezza della soluzione dell’annosa vicenda tra la Cri di Forlì e la cooperativa Taras, proprietaria dei locali dove trova sistemazione il Centro di accoglienza per immigrati gestito dall’associazione.
Una conclusione della contesa che si deduce dalle dichiarazioni dell’avvocato Massimo Capasso, portavoce e consulente legale di Taras: “L’avvocato Mircko Marchione, incaricato da Taras per giungere ad un accordo bonario con la Croce Rossa – ha annunciato Capasso –, ha raggiunto un accordo di saldo e stralcio con l’associazione forlivese, vedendo così riconosciuti di diritti di Taras”. Si parla di 780mila euro che la Croce Rossa dovrà dare a Taras per sanare la situazione debitoria che si è andata a creare, dopo che la Cri non aveva pagato l’affitto del Centro dove gestisce i migranti. Una situazione che aveva anche portato una denuncia alla procura nello scorso agosto “per frode e illeciti finanziari” riferisce sempre l’avvocato Capasso. Denuncia che a questo punto dovrebbe essere ritirata da Taras.
L’accordo dovrebbe essere portato davanti al giudice nella seduta del 26 novembre, data alla quale è stata rinviata l’udienza che si sarebbe dovuta tenere mercoledì scorso, ma che per la mancanza di una notifica alla prefettura non si è potuta tenere. Infatti, Taras ha coinvolto anche la prefettura, chiedendo a questa di pagare direttamente lei, invece della Croce Rossa, visto che quest’ultima non pagava gli affitti. “Abbiamo trovato grande collaborazione da parte della prefettura – ha dichiarato Capasso –, che ha subito risposto alla nostra missiva dei primi di novembre nella quale ci dichiaravamo disponibili ad un incontro per ragionare della situazione che si andrà a creare dopo il 31 dicembre, data che vedrà lo scadere del contratto della Croce Rossa con la prefettura per la gestione del Cas”.
Con il saldo e stralcio, la Croce Rossa vedrebbe così sanata una posizione che aveva preoccupato non poco i tanti volontari e dipendenti dell’associazione: a marzo era stato eletto un nuovo direttivo che nel giro di due mesi aveva rassegnato le dimissioni, non riuscendo a far fronte al forte indebitamento che la Cri aveva, non solo con Taras, ma anche con le ditte che stavano operando per la ristrutturazione della sede di viale Roma. Era così stato nominato un commissario che aveva lavorato nei mesi estivi, fino all’arrivo, a fine settembre, del nuovo commissario, Pignatiello, che aveva professato sin da subito ottimismo, chiedendo però tempo per “studiare bene le carte e sistemare la situazione”. Alla notizia della settimana scorsa dell’accordo con i fornitori per la sede, si aggiunge oggi la notizia del medesimo risultato anche con Taras.
Matteo Bondi
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